Scuola post-Covid, in sicurezza, soprattutto a distanza: una ragionevole aspettativa ma anche un rompicapo irrisolvibile per i presidi.
Che, alle prese con la definizione degli spazi, la disposizione dei banchi e la previsione di percorsi prestabiliti, mascherina sì mascherina no, non riescono a far quadrare la situazione.
Mascherina sempre quando ci si alza dal banco
Per questo è benvenuta l’ipotesi di compromesso del Comitato tecnico-scientifico (Cts): mascherina obbligatoria sempre quando ci si alza dal banco.
Insomma, con il dispositivo di protezione individuale gli alunni sono messi in sicurezza e la libertà di movimento, degli alunni ma soprattutto dei presidi, è assicurata.
Senza farli impazzire per garantire sempre il distanziamento.
Distanza “statica” e distanza “dinamica”
Utile, a questo proposito, è stato affacciare la distinzione tra distanza “statica” e distanza “dinamica”, segnala oggi La Repubblica.
Quando i ragazzi sono regolarmente seduti giù la mascherina.
Quando entrano o escono dalla classe, quando si alzano dal banco per essere interrogati o andare al bagno, quando vanno in ricreazione, su la mascherina.
I presidi: test sierologici prima che inizi l’anno scolastico
“Sappiamo che il Cts propende per i testi sierologici al personale scolastico e accogliamo questa misura favorevolmente.
Ma se si ritiene che sia una misura utile meglio farli il prima possibile, magari anche prima dell’inizio scolastico, per rientrare a scuola in un quadro sicuro”.
Lo ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli.
“Sarebbe anche auspicabile fare i test ai docenti con supplenze lunghe e ad un campione statisticamente significativo di alunni, che in tutto sono 8 milioni e mezzo”, aggiunge Giannelli.
“Ovviamente – spiega Giannelli – è una cosa di cui si deve occupare l’autorità sanitaria, l’importante è che si faccia il prima possibile e visto che le lezioni dovrebbero cominciare intorno alla data del 14 settembre, sarebbe preferibile saperlo prima di riprendere.
Abbiamo visto che tra i bambini e i ragazzi si trovano più alte percentuali di asintomatici e quindi possono essere veicoli del contagio”. (fonti La Repubblica e Ansa)