Mascherine obbligatorie dalle 18 di sera alle 6 della mattina in tutti i luoghi all’aperto dove non è possibile mantenere la distanza.
E’ ciò che dispone l’ordinanza del Governo, la stessa che ha fermato il ballo nei locali al chiuso e all’aperto: dunque l’obbligo delle mascherine all’aperto non è circoscritto solo alle zone della movida.
O agli assembramenti che si formano davanti al locali.
Mascherine all’aperto: piazze, lungomari, parchi…
L’obbligo vale “negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale”.
Dunque anche il formarsi di capannelli occasionali o i gruppi di persone che si affollano ad esempio nei parchi o in piazze o, in questo periodo, sul lungomare sono tenuti ad indossare nell’arco orario indicato la mascherina.
L’uso della protezione viene esteso dall’esterno dei locali affollati fino alle vie o le piazze delle città che dopo le 18 dovessero risultare troppo affollate. E non si riuscisse a mantenere l’ormai famoso distanziamento fisico.
L’indicazione non sarà soggetta a deroghe. Ovvero le Regioni potranno interpretarla solo in maniera più restrittiva.
Magari introducendo misure più stringenti sulla fascia oraria e i luoghi in cui è previsto l’obbligo ma non potranno prevedere un allentamento della misura.
Per i trasgressori multa da 400 euro
Chiaramente se si sta in un luogo all’aperto dove il distanziamento sociale è possibile l’uso della mascherina resta facoltativo.
Per i trasgressori è comunque prevista una sanzione applicabile in tutti i casi in cui vengono infrante le norme anti Covid: la multa ammonta a 400 euro.
A proposito della facoltà degli enti locali di inasprire le misure, valga l’esempio del Comune di Asiago, una delle località montane più conosciute e particolarmente affollata di turisti e villeggianti in questi giorni.
L’ordinanza del sindaco prevede l’obbligo nella zona pedonalizzata dell’uso della mascherina 24 ore al giorno. (fonte Ansa)