Mascherine a 61 centesimi. Arcuri: “Speculatori se ne facciano una ragione”

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2020 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA
Mascherine a 61 centesimi. Arcuri: "Speculatori se ne facciano una ragione"

Mascherine a 61 centesimi. Arcuri: “Speculatori se ne facciano una ragione” (Foto Ansa)

ROMA – “Il prezzo delle mascherine chirurgiche resterà a 50 centesimi + Iva, cioè 61 centesimi”. Parola di Domenico Arcuri che prova così a mettere la parola fine alla polemica della settimana.

“Purtroppo per gli speculatori e altre categorie simili questo è e sarà – ha detto il Commissario per l’Emergenza –  E se ne dovranno fare una ragione. La giungla che abbiamo lambito, la speculazione che abbiamo osservato non c’è più e non tornerà”.

Nella consueta conferenza stampa settimanale, Arcuri ci tiene a mettere i puntini sulle i: “Gli italiani vanno al supermercato e trovano le mascherine – afferma – Nella farmacie, no. Gli italiani sanno benissimo cosa fare, faccio fatica a prendermi colpe che non ho se nelle farmacie non trovano le mascherine”.

“Io lavoro perché le trovino, ma non dipende solo dal sottoscritto. Intanto, le trovano al supermercato a 61 centesimi. Se le trovano lì e non le trovano nelle farmacie – osserva – il problema non sono i 61 centesimi: non è sostenibile l’idea che il fornitore delle farmacie debba essere solo lo Stato”.

“Nell’ultima settimana i supermercati e la grande distribuzione hanno venduto 19 milioni di mascherine al prezzo di 50 centesimi più l’Iva”, ha sottolineato ancora, ribadendo che l’assenza dei dispositivi nelle farmacie non è dovuto al prezzo calmierato ma ai problemi nel sistema di distribuzione delle farmacie.

Perché allora i distributori delle farmacie non riescono ad approvigionarsi? “Perché evidentemente non hanno la quantità di mascherine uguale a quella che avevano dichiarata di avere”.

“Terza cosa – aggiunge il Commissario – i farmacisti non c’entrano nulla, continueranno a vendere tutte le mascherine che riusciranno ad avere. Anche per la distribuzione nelle farmacie è stato stipulato un accordo con la possibilità che il prezzo venga parzialmente supportato dal commissario, affinché i cittadini possano acquistare le mascherine al prezzo giusto”, dice Arcuri.

La Protezione Civile “continua nei limiti del possibile ad integrare gli approvvigionamenti. Ma integrare non significa sostituire. Nessuno ha mai pensato che il commissario e la Protezione Civile dovessero essere l’esclusivo fornitore di mascherine alla distribuzione delle farmacie: nessuno l’ha mai detto e nessuno l’ha mai sottoscritto”.

“Potrei cavarmela dicendo ai cittadini di andare a comprare le mascherine al supermercato o dicendo che ci sono comunque le mascherine di comunità”, prosegue.

“Ma non sarebbe sufficiente e so che devo continuare a collaborare perché anche il canale delle distribuzione delle farmacie si riempia. Ma non posso togliere le mascherine dagli ospedali per darle ai farmacisti”.

“Io posso integrare le forniture per i distributori di farmacie, ma non posso essere le loro forniture. Spero che ci sia chiarezza su questa vicenda, dobbiamo lavorare tutti affinché si trovino le mascherine anche in farmacia e presto anche dal tabaccaio”. (Fonte: Ansa).