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Massa Carrara. Usuraio chiedeva il 1700% di interessi con la complicità di un finanziere

di Sandro |14 Aprile 2010 16:13

Un tasso di interesse che arrivava anche al 1700 per cento per prestiti di meno di 30 mila euro: il che corrispondeva a poco meno di 50mila euro al mese, e più di mille euro al giorno che le vittime di un usuraio di Massa Carrara dovevano sborsare per ripagare il loro debito. Il tutto, con la collaborazione di un uomo della Guardia di Finanza che forniva al complice informazioni sull’indagine che lo riguardava.

I numeri che fanno girare la testa sono emersi a seguito di un’indagine coordinata dal comando delle Fiamme Gialle di Massa Carrara sull’attività sospetta di un imprenditore della città toscana, Lucio Bianchi. Secondo gli inquirenti l’uomo, di 49 anni, titolare di un’azienda di vendita all’ingrosso di marmi in città, avrebbe cominciato già nel 2004 a investire parte dei profitti dell’attività commerciale nel prestito ad usura.

Per somme di non grande entità Bianchi chiedeva interessi esorbitanti, tra l’800 e il 1700 per cento. Nei due casi accertati le vittime, che avevano ricevuto circa 30mila euro a testa, si erano trovate in breve a dover restituire 250mila euro solo di interessi. I pagamenti delle rate dovevano essere costanti e puntuali. In caso di ritardo o, peggio, di mancato rimborso le vittime e i loro stessi familiari andavano incontro a ritorsioni da parte dell’imprenditore, che non si limitava a minacce verbali ma poteva a volte giungere a varie forme di percosse e violenze fisiche.

Dall’inchiesta è emerso che nell’attività illecita era coinvolto anche un finanziere di 44 anni, Massimiliano Del Dotto, che prestava servizio al porto di Marina di Carrara. Del Dotto avrebbe aiutato Bianchi tenendolo al corrente delle indagini sul suo conto.

Bianchi e Del Dotto sono ora agli arresti domiciliari. All’imprenditore sono stati sequestrati una serie di beni di lusso, tra cui tre appartamenti, uno yacht e auto sportive.

*Scuola di Giornalismo Luiss

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