![Massimiliano Mecozzi omeopata, nella sua vita l'incontro con Roveto Ardente onlus mistica](https://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2017/05/otite-omeopata-ansa-300x212.jpg)
ROMA _ Massimiliano Mecozzi è l’omeopata che aveva in cura, secondo la ricostruzione dei genitori e dei nonni, il bimbo di sette anni morto per un’otite. Banale otite curabile, guaribile con la somministrazione di antibiotici e invece lasciata degenerare fino a diventare letale ascesso al cervello del bambino. Sui giornali si è letto di una intenzione del nonno di denunciare l’omeopata, di certo si sa che sia lui che i genitori del bambino sono ora indagati. Indagati come è ovvio e doveroso in questi casi ma senza che al momento vi siano responsabilità penali da attribuire all’uno o agli altri. Responsabilità poi, qualora ci fossero, difficili da dividere, spartire e assegnare con nettezza all’omeopata che non prescriveva antibiotici e/o ai genitori che mettevano in atto questa non prescrizione.
In altri termini è da accertare se Mecozzi oltre a prescrivere trattamento omeopatico (cioè non farmacologico e non medico) abbia sconsigliato o vietato il trattamento con antibiotici. E se i genitori, coscienti o meno della loro scelta, abbiano o no avuto le informazioni medico-scientifiche minime sul trattamento delle infezioni e, qualora ne disponessero, le abbiano volutamente ignorate in nome di una deliberata scelta anti medicine e farmaci.
Accerteranno i giudici. Nel frattempo si apprendono (li riportano il Corriere della Sera, il Corriere Adriatico e il Resto del Carlino) elementi della biografia di Massimiliano Mecozzi che non hanno alcun rilievo di natura penale e però configurano nettamente un’atmosfera culturale. In particolare il contatto che l’omeopata ha avuto con Roveto Ardente.
Roveto Ardente, una onlus mistica. Dentro la quale la diffidenza e l’ostilità per la scienza appaiono come la missione e il collante. Da ingenue e pur osservate “sedute” durante le quali l’imposizione delle mani portava alla scomparsa del mal di testa, alla teorizzazione della presenza di Satana nella musica contemporanea, fino alla celebrazione di cerimonie e matrimoni nel segno di Camelot, Re Artù, Merlino e druidi annessi. Insomma pensiero magico e magia si respiravano a Roveto Ardente, con tanto di annesso sacerdote cattolico.
E questa è stata un’esperienza di vita dell’omeopata Mecozzi. Troppo poco per dedurne una sua volontà di non curare, una sua responsabilità netta e diretta nella tragedia. Però un indizio di una possibile rigidità ideologica. Di certo una militanza in una formazione d’avanguardia del vasto esercito dell’anti scienza. Cosa che, sia chiaro, è nella biografia di Mecozzi omeopata ma che non è per nulla congenita nell’omeopatia e non necessariamente fa parte del bagaglio e formazione culturale di tutti coloro che si dicono omeopati.