“Massimiliano Spelta voleva aprire un bordello a Santo Domingo”

(Foto Ansa)

MILANO –  Massimiliano Spelta voleva aprire un bordello a Las Terrenas, a Santo Domingo. Il Corriere della Sera scrive che Spelta aveva intenzione di acquistare un “bar-bordello” della città, dove le ragazze si prostituiscono per 20 euro a prestazione. Il progetto di Spelta non è mai partito: lui e la moglie Carolina Paiano sono stati uccisi a via dei Muratori, Milano, la sera del 10 settembre. La pista seguita dagli inquirenti è quella del traffico di droga, scrive il Corriere, e Spelta sarebbe stato ucciso per “uno sgarro” ai narcos di Santo Domingo.

Il Corriere scrive del bar bordello che Spelta avrebbe voluto acquistare:

“Il locale è una sorta di bar dove si fanno incontri a luci rosse e, se ci si mette d’accordo, si finisce nelle camere da letto che stanno nel retro. Una decina di ragazze che ruotano e si rinnovano di continuo per mille, duemila pesos (20 euro) a prestazione. Bevande escluse”.

C’è poi la questione di Carolina Paiano, compagna di Spelta. Lei voleva tornare dalla famiglia, ma lui le avrebbe nascosto il passaporto scrive il Corriere:

“E poi c’è Carolina. Che non dispone di un euro, perché fa tutto lui. Persino i soldi alla famiglia della ragazza li spedisce Massimiliano. E quando vanno in vacanza nei Caraibi, lui accompagna la moglie e la bambina dai suoi, ma lui non resta con loro. Per tre giorni Carolina soggiorna con il padre, nella baracca a la Cañina, un ghetto dove uno straniero che vuole entrare non ne esce. Una banlieu nella quale un genitore assennato non lascerebbe mai la figlia. «Carolina – ricorda la mamma – si era confidata in lacrime con un amico della capitale. “Voglio ritornare, ma Massimiliano mi ha nascosto il passaporto””.

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