Massimo Bossetti, la difesa: “Sul corpo di Yara il gioco di un sadico. Così ha depistato tutti”

Massimo Bossetti, la difesa: "Sul corpo di Yara il gioco di un sadico. Così ha depistato tutti"
Massimo Bossetti, la difesa: “Sul corpo di Yara il gioco di un sadico. Così ha depistato tutti”

BRESCIA – Un macabro rituale eseguito sul corpo di Yara Gambirasio che ha portato alla prima condanna di Massimo Bossetti al posto del vero assassino. Ne è convinto Paolo Camporini, avvocato difensore dell’operaio di Mapello unico sospettato (ergastolo in primo grado) dell’omicidio della 13enne di Brembate Sopra rapita il 26 novembre e trovata morta tre mesi dopo in un prato di Chignolo d’Isola.

Secondo il legale, intervenuto in Corte d’Assise d’Appello a Brescia, la ragazzina è stata uccisa da “un perverso sessuale sadico che ha giocato” con il corpo e l’ha fatto lucidamente, per depistare gli inquirenti. Sul corpo della 13enne, spiega l’avvocato, ci sono i segni di questa messinscena:

“Il lembo dello slip che esce è l’elastico. Qualcuno l’ha messo in evidenza per depistare. Per i tagli sui polsi nemmeno il chirurgo avrebbe potuto farne due uguali al buio, in mezzo al nevischio”. È il segno, assicura, che “sono stati eseguiti altrove, come i tagli sotto la maglietta. È impensabile che un assassino, nell’oscurità, pensi ad alzare la maglietta e poi colpisca. Il cadavere è stato rivestito, i disegni delle ferite sono stati fatti apposta. È un perverso sessuale, un sadico”.

“Identikit che – conclude – non coincide con quello di Bossetti. La sua vita è stata passata con la Tac, più che con la Tac. Non è stata trovata un’ombra. Il sadico sessuale che dovrebbe essere Bossetti rincasa la sera per cenare, va al lavoro la mattina dopo anche se è sabato. Sarebbe andato avanti così per tutta la vita”.

Camporini punta il mirino su altri sospettati:

“Nella zona di Brembate e dintorni i carabinieri avevano classificato stupratori, pedofili. Bosssetti era l’unico normale. Tanto che è stato l’unico a cui non è stato chiesto il campione salivare per il Dna”. C’è poi “la simbologia delle lesioni che rimanda al mondo giovanile e in particolare a quello della ginnastica vissuto da Yara”.

 

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