ROMA – Massimo Ferrero nei guai per la ristrutturazione della sua casa nel quartiere romano Parioli. La Procura di Roma ha infatti disposto il sequestro del palazzo e di alcuni conti correnti del patron della Sampdoria per un valore totale di oltre un milione di euro.
Quella di Ferrero, in realtà è una bega di condominio come tante altre. Cambia il valore della discussione. Come racconta Giulio De Santis sul Corriere della Sera, infatti, i condomini lo accusano di irregolarità nella
ristrutturazione dell’appartamento. Una querelle finita in tribunale davanti al pm Louella Santini che gli contesta «l’illegittimità del permesso di costruire». A far saltare la pax condominiale sarebbe stata la decisione di Ferrero di demolire i tramezzi, smantellare la vecchia pavimentazione e a far abbattere la cabina sauna nonostante avesse ricevuto il divieto di continuare i lavori: «Ordine di immediata sospensione dei lavori emessa dal direttore dell’Unità organizzativa tecnica del II municipio di Roma, in data 20 maggio 2011». Un ordine che pero Ferrero non avrebbe rispettato con la conseguente segnalazione sui presunti lavori illeciti alle autorità competenti da parte degli inquilini che si sono costituiti parte civile nel processo. Il 18 novembre è attesa la sentenza.
Vittorio Pisa, legale di Ferrero, lo difende così:
“Massimo Ferrero non ha commesso nessun abuso edilizio. In pratica, per eliminare delle infiltrazioni di cui si lamentava il condominio, Ferrero ha provveduto alla rimozione di una sauna e al conseguente spostamenti di un tramezzo interno (connesso all’intervento della sauna) ripristinando la situazione antecedente. Opere per le quali ritengo non fosse necessario alcun permesso e confido, per tanto, che nella prossima udienza possa chiarirsi la posizione del presidente Ferrero”