Massimo Galioto fermato per omicidio Roma: fu assolto per Beau Solomon Massimo Galioto fermato per omicidio Roma: fu assolto per Beau Solomon

Roma, clochard ucciso sul Tevere. Fermato era stato assolto per aggressione a Beau Solomon

ROMA – Un senza tetto romeno di 38 anni è stato aggredito e ucciso sulla banchina del Tevere a Roma, nei pressi di Ponte Sisto, il 7 maggio.

La polizia ha fermato un uomo di 45 anni, Massimo Galioto, anche lui un senza tetto, che è accusato di omicidio.

Galioto era stato accusato dell’omicidio dello studente statunitense di 19 anni Beau Salomon, morto annegato nel Tevere nel 2016.

Lo scorso giugno 2019, il senza tetto era stato assolto da ogni accusa.

Omicidio di un clochard sulle sponde del Tevere

Il clochard ucciso il 7 maggio è stato colpito più volte proprio sulla pista ciclabile che corre lungo la banchina del fiume della Capitale.

Ad assistere alla scena alcune persone che, approfittando della bella giornata, si trovavano a passeggiare lungo il fiume e hanno dato l’allarme alle forze dell’ordine.

A fornire le descrizioni del responsabile alcuni testimoni che avrebbero riferito agli investigatori di aver visto i due uomini litigare e poi, poco dopo, la vittima accasciarsi sulla pista ciclabile.

L’altro uomo, un punkabbestia, si è subito allontanato con un cane al guinzaglio.

Subito sono state avviate le ricerche della polizia e poco dopo è stato bloccato il sospettato.

Per gli investigatori l’aggressione sarebbe scattata durante una lite per banali motivi.

La vittima sarebbe stata colpita più volte a mani nude e gli sarebbe stato aizzato contro anche il cane.

Il corpo del 38enne romeno presentava ferite al volto, alle mani e a una gamba.

Sul posto è intervenuta anche una pattuglia del Reparto Tutela Tevere della polizia locale che stava effettuando un controllo nell’area golenale del fiume.

Massimo Galioto e il caso Beau Solomon

Galioto non è nuovo alle cronache.

In passato fu arrestato per la morte dello studente americano Beau Solomon, annegato nel Tevere nel luglio 2016.

Per gli inquirenti che lo arrestarono dopo il fatto l’uomo, un punkabbestia che orbita abitualmente nella zona, lo avrebbe spinto nel fiume nei pressi di Ponte Sisto dopo aver avuto con il ragazzo un violento litigio.

Un’accusa da cui è stato completamente assolto a giugno dai giudici della III Corte d’Assise di Roma “per non aver commesso il fatto”. (Fonte: ANSA)

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