Parabiago (Milano): 48 ore di abusi sessuali su arrestata, in carcere maresciallo

MILANO, 22 GIU – Il comandante della stazione dei carabinieri di Parabiago (Milano) è stato arrestato con l’accusa di  aver abusato per due giorni di una donna polacca che era stata arrestata per un furto.

L’uomo, Massimo Gatto, avrebbe compiuto le violenze sessuali all’interno della caserma. Dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno, e dal pm Cristiana Roveda, è  emerso che, secondo l’accusa,  il maresciallo avrebbe abusato anche di altre sei donne, tra cui una prostituta.

Il comandante, Massimo Gatto  di 47 anni, è stato arrestato mercoledì 22 giugno con le accuse di violenza sessuale, concussione sessuale e perquisizione arbitraria, su ordine del gip di Milano Enrico Manzi, a seguito delle indagini condotte dal nucleo operativo dei carabinieri del Comando provinciale di Monza.

La donna, una polacca di 19 anni, era stata arrestata il 15 gennaio scorso per aver rubato alcuni giochi elettronici in un centro commerciale. Portata nella stazione dei carabinieri di Parabiago (Milano), quel giorno stesso e il giorno successivo, avrebbe subito ripetuti abusi da parte del maresciallo che, dopo averla fatta uscire dalla camera di sicurezza dove era rinchiusa, l’ ha palpeggiata e violentata, anche nel bagno della caserma.

La ragazza dopo aver patteggiato la pena nel processo per direttissima il 17 gennaio, si è precipitata negli uffici della Polfer di Milano per presentare la denuncia per le violenze subite. Denuncia che è stata trasmessa al pm di turno che ha subito sentito la ragazza che ha raccontato di quei due giorni di abusi. Al carabiniere viene contestata la violenza sessuale aggravata per aver agito nei confronti di una persona in stato di privazione della libertà.

Possibili abusi su altre donne. Dalle indagini degli inquirenti, che hanno ascoltato poi alcuni colleghi del comandante, sarebbe emerso poi che l’uomo poteva aver avuto gli stessi comportamenti con altre donne. Alla fine dell’indagine, i pm sono riusciti ad individuare altre sei donne che avrebbero subito violenze o tentativi di violenza tra il 2004 e il 2010. Tra queste, come emerge dall’ordinanza, ci sono una prostituta romena, una ex prostituta che si era presentata in caserma per una denuncia, un’altra donna che era andata nella stazione per un problema con la patente, altre due che si erano presentate per una denuncia e infine una donna che era andata nella stazione a esporre la sua difficile situazione coniugale. Inoltre, gli inquirenti hanno individuato altre quattro donne che avrebbero subito violenze alla fine degli anni Novanta, ma quei fatti sono oramai prescritti.

I pm: “Pronti a raccogliere altre denunce”. Il procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno  rivolge un ”invito” a tutte ”le persone che hanno avuto esperienze similari a farlo presente o al nucleo operativo carabinieri di Monza o alla stessa Procura di Milano”. Gli inquirenti infatti sospettano che oltre alle sette donne abusate e alle quattro che avrebbero subito violenza dal comandante ma per cui i fatti sono prescritti, possano esserci altre vittime di violenze da parte del maresciallo non ancora identificate. Il procuratore aggiunto Forno invita dunque le persone che non hanno avuto il coraggio di parlare fino ad ora a raccontare quello che e’ successo, rivolgendosi ai carabinieri o alla Procura. Forno inoltre sottolinea ”la grande collaborazione e il grande impegno professionale dei carabinieri” che hanno condotto le indagini.

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