BERGAMO – Sono due le date fondamentali nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio: il 26 novembre 2010 Yara Gambirasio, il giorno della scomparsa e il 26 febbraio del 2011, il giorno del ritrovamento del cadavere.
A queste due date però nelle ultime ore gli inquirenti ne hanno aggiunta un’altra: il 20 novembre 2010.
La domanda su questa data era stata posta dal Gip Ezia Maccora nell’interrogatorio di convalida del fermo del 19 giugno. E la stessa domanda era stata posta alla moglie di Bossetti, Marita Comi.
Ma perché è tanto importante quella data? È emersa, scrive il Corriere della Sera, in un’annotazione riconducibile a Bossetti. Nell’interrogatorio di convalida del fermo il Gip chiese se i giorni di fine novembre gli ricordassero qualcosa. Bossetti però rispose di no.
Intanto spuntano nuove testimonianze. Due donne e un uomo hanno riferito di essere stati contattati e molestati in chat. Il collegamento con Bossetti, scrive ancora il Corriere della Sera, è al momento fragile. E continuano anche le verifiche sui tabulati telefonici di Bossetti. “Telefonate e sms ricevuti e fatti – scrive Giuliana Ubbiali – Così tanti da riempire 1.200 pagine di tabulati”.
“Sono innocente e voglio dimostrarlo a costo di rischiare l’ergastolo” continua a ripetere Bossetti, “Non capisco tutta questa attenzione alle telecamere. E se anche avessero ripreso il mio furgone? Passavo sempre da lì”.