Massimo Giuseppe Bossetti in aula nervoso e abbronzato. Nel gabbiotto in jeans e maglietta

Massimo Giuseppe Bossetti (foto Ansa)
Massimo Giuseppe Bossetti (foto Ansa)

ROMA – Sono le 9.25 del 3 luglio 2015 quando ufficialmente inizia il processo contro Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere di Mapello accusato per l’omicidio di Yara Gambirasio. Abbronzatissimo come sempre, Bossetti si presenta in aula con i capelli ingelatinati, in jeans e maglietta celeste e con le scarpe da ginnastica. Scortato da tre agenti Bossetti viene fatto accomodare nel classico gabbiotto, tre metri per tre, riservato agli imputati.

I gomiti appoggiati ad un tavolo, Bossetti sembra guardare i giudici con tranquillità. Ma il suo nervosismo trapela dal continuo movimento dei piedi. Passano pochi minuti e prende la parola l’avvocato di Bossetti, Salvagni: “Abbiamo esaminato migliaia di atti senza trovare una prova”. Secondo la difesa, sono da non ritenersi validi tutti gli atti “dal primo giorno del secondo anno” dell’inchiesta, perché la procura non avrebbe chiesto la proroga delle indagini. Inutilizzabile il Dna trovato sugli slip della vittima e corrispondente a quello di Bossetti, perché il test è irripetibile. Il terzo punto riguarda il prelievo di saliva fatto all’imputato nel corso di un controllo stradale simulato, alla vigilia dell’arresto. Dalle successive analisi derivò che il suo profilo era lo stesso di Ignoto 1. Secondo Salvagni e Camporini, quel prelievo doveva essere eseguito con le garanzie difensive in quanto “non si può dire che il signor Bossetti il 15 giugno dell’anno scorso non fosse indagato” (il muratore fu arrestato il 16). Infine, nullo, per la difesa, è anche il capo d’imputazione che fa riferimento a due luoghi diversi per l’omicidio di Yara Gambirasio: Brembate di Sopra e Chignolo d’Isola.

”Mi sento più tranquillo, ho molta fiducia nella giustizia” dice alla fine dell’udienza Massimo Bossetti al suo legale, Claudio Salvagni, che si è intrattenuto con lui per qualche minuto prima di tornare in carcere. La prossima data del processo è il 17 luglio, ma solo a settembre si entrerà nel vivo. Quella di oggi è un’udienza tecnica per la presentazione delle prove, di eventuali eccezioni e della lista dei testimoni. Solo quelli della difesa sono 711, più i 120 del pm Letizia Ruggeri. Deciderà la Corte se ammetterli.

Gestione cookie