Massimo Giuseppe Bossetti, incontro con la famiglia: “Per loro è innocente”

Massimo Giuseppe Bossetti, incontro con la famiglia: "Per loro è innocente"
Massimo Giuseppe Bossetti, incontro con la famiglia: “Per loro è innocente”

BERGAMO – “Una famiglia molto unita e che crede fermamente che Massimo Bossetti sia innocente”. E’ stato il legale di Ester Arzuffi, l’avvocato Benedetto Maria Bonomo, a farsi portavoce dell’incontro, avvenuto sabato mattina nel carcere di Bergamo, tra il muratore bergamasco in carcere dal 16 giugno con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio e i suoi genitori, mamma Ester e papà Giovanni, accompagnati anche da Laura, la sorella gemella di Massimo. A

nche quest’ultima non sarebbe, secondo la scienza, figlia di Giovanni Bossetti, bensì di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno scomparso nel 1999 e grazie al cui dna gli inquirenti sono arrivati a individuare proprio il muratore: il suo profilo genetico corrisponderebbe infatti al cento per cento con quello trovato sugli indumenti di Yara e dunque sarebbe lui l’assassino della tredicenne di Brembate Sopra.

Cosa si siano detti, in carcere, papà e mamma Bossetti e i due figli gemelli, non lo hanno voluto riferire nemmeno i legali del muratore, pure giunti nella casa circondariale di via Gleno attorno alle 11 e che hanno spiegato di non aver incontrato la famiglia: “Possiamo semplicemente immaginare cosa sia accaduto – ha sottolineato, uscendo, l’avvocato Silvia Gazzetti, affiancata dal collega Claudio Salvagni -, di fronte a dei genitori che sono andati a trovare un figlio che deve rispondere di un’accusa così grave”.

“Chiederò a mia madre se sono davvero figlio di Guerinoni”, aveva detto Bossetti al gip Ezia Maccora durante l’ interrogatorio di garanzia. Difficile immaginare che non gliel’abbia domandato, nonostante la presenza anche di quello che, si presume fino al giorno dell’arresto, riteneva fosse suo padre, tra l’altro gravemente malato ma comunque presente in carcere. Secondo i suoi legali, Bossetti sarebbe comunque ancora convinto di essere suo figlio. “C’è stata molta commozione – ha spiegato l’avvocato Bonomo -, ma nessun momento di tensione. Il contenuto del colloquio è comunque strettamente personale”. Quanto all’indagine, l’avvocato Gazzetti ha riferito che, al momento, “ci sono solo gli elementi della Procura, ora faremo le nostre indagini e vedremo”. La famiglia Bossetti ha lasciato il carcere di Bergamo pochi minuti prima di mezzogiorno, su un’auto con i vetri oscurati.

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