ROMA – Il dna mitocondriale di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dal 16 giugno con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, non coinciderebbe con quello di Ignoto 1, il killer.
Ogni Dna ha infatti due componenti: quella mitocondriale – la linea materna – e quella nucleare, formata al 50% dal contributo materno e per l’altro 50% da quello paterno. La seconda parte, secondo quanto scritto nella relazione di Carlo Previderè, consulente del pm Letizia Ruggeri sull’omicidio di Yara Gambirasio, sarebbe sicuramente attribuibile a Bossetti. La prima parte, quella mitocondriale, no. “Tale profilo mitocondriale era certamente attribuibile alla vittima e non al soggetto definito Ignoto 1” si legge nella relazione. Come è possibile? Secondo Previderè è possibile perché la traccia analizzata dagli inquirenti è una “traccia mista” composta dai profili genetici dell’assassino, Ignoto 1, e della vittima, Yara Gambirasio.
“Qui sono stati commessi degli errori – chiosa Salvagni, l’avvocato di Massimo Bossetti – Questa che il consulente del pm chiama anomalia va spiegata. Il mitocondriale non è di Bossetti, ma di un altro”. Ma su una cosa non c’è dubbio, spiega il genetista Portera: “Il nucleare dice che Bossetti è Ignoto 1 e il nucleare è nettamente più informativo del mitocondriale”.