Massimo Maravalle “incapace di intendere”: soffocò figlio di 5 anni. La perizia

Massimo Maravalle "incapace di intendere": soffocò figlio di 5 anni. La perizia
Massimo Maravalle e il piccolo Maxim

PESCARA – Soffocò il figlioletto adottivo di appena 5 anni nel sonno. Ma per il perito nominato dal gip, Massimo Maravalle, era “incapace di intendere e di volere”. Questo l’esito della perizia effettuata dallo psichiatra di Bologna, Renato Ariatti, su ordine del gip di Pescara, Gianluca Sarandrea.

Maravalle, informatico di Pescara, già da prima dell’adozione del bimbo di origine russa era affetto da psicosi atipica e assumeva regolarmente dei medicinali per tenere sotto controllo la sua patologia psichiatrica. Al momento della tragedia, consumata la notte del 18 luglio scorso, Maravalle aveva sospeso i farmaci da 4 giorni.

La piccola vittima si chiamava Maxim: era stato adottato a maggio 2012. Era un bimbo tranquillo che non dava problemi, non tali da scatenare una simile reazione da parte del padre adottivo.

Per lo psichiatra l’uomo è però “capace di stare in giudizio” e presenta “residua quota di pericolosità da monitorare”.

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