Anziana soffocata durante una rapina, i carabinieri iniziano gli interrogatori. Il marito: “Ci conoscevano”

Pubblicato il 2 Giugno 2010 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA

“Io sono cieco, ma so ascoltare benissimo: questi maledetti ci conoscevano bene, devono vivere qui vicino”. La testimonianza è di Antonio Poddesu, 79 anni, il marito cieco di Matilde Ruggiero, di 77, morta soffocata dal nastro adesivo con cui ieri mattina è stata imbavagliata nella sua abitazione da una banda di rapinatori. Questa mattina, infatti, sono ripresi a Ivrea gli interrogatori dei carabinieri che indagano sull’omicidio dell’anziana.

Gli investigatori del Comando provinciale di Torino stanno raccogliendo le testimonianze dei vicini di casa della donna. “Li ho sentiti, erano in tre e uno parlava italiano”, ha raccontato il marito della vittima. E’ stato lui, aggredito in cortile e legato come la moglie, a dare l’allarme dopo che i malviventi si erano allontanati. L’uomo, ha ripercorso con le lacrime i momenti terribili dell’aggressione: “Sono uscito di casa alle 7.30, come sempre, per capire se pioveva o meno”. Gli assassini erano lì in agguato, lo hanno aggredito, trascinato in casa e immobilizzato. Stesso trattamento anche per la moglie “Hanno preso tutti i soldi, e intanto mia moglie non urlava neppure…”. In tarda mattinata, intanto, è previsto un nuovo vertice degli investigatori, diretto dal comandante provinciale dell’Arma, colonnello Antonio De Vita.