Nozze da 300 a 600 euro, messa 10, cresima 100… Chiesa, prezzario c’è eccome!

Matrimonio da 300 a 600 euro, messa 10, cresima 100...Il prezzario c'è eccome
Matrimonio da 300 a 600 euro, messa 10, cresima 100…Il prezzario c’è eccome

ROMA – Matrimonio da 300 a 600 euro, messa 10, cresima 100…Il prezzario c’è eccome. Venerdì scorso Papa Francesco ha ordinato alle parrocchie di interrompere la sgradevole pratica di esporre il tariffario dei sacramenti, il listino prezzi associato a comunioni, cresime, battesimi, matrimoni (e poi le messe di suffragio). Le parole del Papa hanno ricevuto il plauso generale dell’opinione pubblica, cattolica e non: parroci e autorità religiose (a partire dal capo della Cei Bagnasco) non contestano Bergoglio ma si difendono sostenendo che non di tariffari definiti si tratta ma di “offerte congrue” su base volontaria. Offerte che contribuiscono al sostentamento delle parrocchie.

Eppure, non serve leggere troppo tra le righe delle dichiarazioni dei parroci successive alla forte presa di posizione di Bergoglio, per capire che di tariffari con l’indicazione del prezzo per la somministrazione dei sacramenti ne circolano eccome.

Sabato scorso, intervistato dalla Stampa, Don Cristiano Marasca, parroco della basilica cattedrale San Settimio Vescovo e Martire di Jesi, mentre paventa una strumentalizzazione negativa delle giuste parole del papa, elenca una serie di cifre.

Le conferenze episcopali regionali hanno stabilito l’offerta per le messe di suffragio: 10 euro. Per i sacramenti numerosi testi in libreria indicano le offerte consigliate per un matrimonio: dai 300 ai 600 euro. Quelle nei testi sono indicazioni che aiutano a preparare gli aspetti pratici del matrimonio, non solo religioso ma anche civile in comune. (Giacomo Galeazzi, La Stampa)

Per chi non appartiene alla diocesi, il conto aumenta, per scoraggiare i cacciatori di “location” ideali. Sul Corriere della Sera del 24 novembre, altre indicazioni di prezzo. Don Davide Milani è il portavoce della diocesi di Milano: sfida chiunque a trovare in tutta la diocesi un parroco che imponga costi fissi (“sarebbe grave, scandaloso”, dichiara), non succede più da almeno 20 anni.

Però, basta qualche telefonata qua e là per rendersi conto che informalmente qualche consiglio sulle cifre arriva. Parrocchia Madonna dei poveri in zona Forze Armate : «Per il suffragio in memoria di un defunto il dono è 10 euro a messa, il ricordo a cadenza mensile per un anno farebbe 120».

Santuario di Santa Rita da Cascia, a Famagosta: stessa indicazione, ma «venga di persona, è possibile lo sconto». Sacrestia del Duomo: «Sono di solito 15 euro». Ancora, San Lorenzo Maggiore: «Beh, minimo 20». Battesimo in Santa Maria alla Fontana: «Per l’affitto della saletta molti danno 100 euro e per la celebrazione vanno bene 50». (Elisabetta Andreis, Corriere della Sera)

Lo stesso Papa in realtà aveva, con le sue parole, accolto le proteste dei fedeli. A Pistoia, quest’anno non 20 anni fa, riporta sempre il Corriere della Sera, i parrocchiani hanno riferito al papa le tariffe di Don Valerio Mazzola: “matrimonio 190 euro, battesimo 90 euro (gemelli sconto del 30%), matrimonio riparatore 260 euro, cresima 100 euro”. Offerte congrue di sicuro, volontarie mica tanto.

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