Matteo Cagnoni, la lettera: "Non ho ucciso a bastonate Giulia Ballestri" Matteo Cagnoni, la lettera: "Non ho ucciso a bastonate Giulia Ballestri"

Matteo Cagnoni, la lettera: “Non ho ucciso a bastonate Giulia Ballestri”

Matteo Cagnoni, la lettera: "Non ho ucciso a bastonate Giulia Ballestri"
Matteo Cagnoni, la lettera: “Non ho ucciso a bastonate Giulia Ballestri”

RAVENNA – “Non ho ucciso Giulia Ballestri a bastonate“. Matteo Cagnoni, il dermatologo di 51 anni accusato del terribile omicidio, continua a professare la sua innocenza. L’uomo ha scritto una lettera di 12 pagine al Corriere Romagna in cui racconta la sua verità sulla morte della moglie Giulia, 39 anni, uccisa a bastonate nel settembre 2016 nella villa di famiglia che era da tempo disabitata.

Il cadavere nudo e massacrato della Ballestri fu trovato a 48 ore dal delitto. Cagnoni il prossimo 22 giugno affronterà la prima udienza con l’accusa di omicidio e intanto nella lunga lettera ribadisce l’innocenza e scrive tra l’altro che

“chiunque dall’esterno poteva accedere, con una arrampicata, all’interno della villa, c’era una porta lasciata aperta” e che “il mio corpo non porta alcuna traccia di difesa della vittima, com’è possibile?”. Inoltre “il fatto che con Giulia avessi raggiunto un accordo di separazione consensuale, appena 3 giorni prima, non ha pesato per nulla sulla carenza totale di movente”.

“I media – aggiunge – parlano di me come di un assassino senza concessione al dubbio. Non invoco altro che un giudizio equo”.

Il processo a Cagnoni si aprirà il 22 giugno con l’udienza preliminare in cui dovrà scegliere il rito.

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