SAVONA – Il suicidio di una imprenditrice di Savona, Sarah Siter, di 43 anni, oberata da debiti e depressione, ha dato lo spunto a Matteo Salvini, capo della Lega Nord, per un messaggio Facebook molto strumentale che ha lasciato perplessi i parenti della donna.
Il post è stato diffuso, macabra coincidenza, strumentale politicamente ma un po’ bieca e fuori luogo, mentre domenica mattina in chiesa si celebrava il funerale:
“Travolta dalla crisi economica, una piccola imprenditrice di Savona si è suicidata nella sua agenzia viaggi. Aveva solo 42 anni. Troppe tasse, troppa crisi, troppe preoccupazioni, nessuna prospettiva. Tivù e giornali non ne parleranno, è “solo” un altro morto per disperazione. Flat Tax, via gli studi di settore e la legge Fornero, liberazione dall’Euro. La crisi si combatte così, le vite si salvano così: chi lo spiega a Renzi?”.
Il messaggio non è piaciuto molto agli amici della famiglia Siter, che lo
“hanno appreso con perplessità temendo una strumentalizzazione politica. Una speculazione sul suicidio di Saretta che si interessava anche di politica, in particolare aveva seguito e partecipato alla stagione dei primi rottamatori renziani. Non tirandosi mai indietro dal dire la sua e partecipare ad assemblee e riunioni”.
Sarah Siter mandava avanti, con la madre Valeria, l’agenzia di viaggi di famiglia, “Kiss and Fly”,a Savona. La cronaca del Secolo XIX sembra riguardare più una dolorosa vicenda umana che un esempio di kamikaze fiscale:
“Un debito di appena 6 mila euro, nulla davanti alla crisi economica attuale, aveva acuito la sua depressione e minato il suo fragile equilibrio. Sarah Siter non riusciva più a sorridere, o a far finta di farlo, ai clienti che arrivavano in agenzia da lei per organizzare una vacanza o prenotare il viaggio di nozze. Non ce l’ha più fatta ad andare avanti”.
Conferma il cronista presente ai funerali di Sarah Siter:
“Di tutt’altro tenore [rispetto a quelle di Matteo Salvini] le frasi degli amici dell’agente di viaggi. “Ma come è potuta arrivare a tale gesto, fregandoci tutti?. Chissà quanto ha sofferto senza che nessuno se ne accorgess”». Poi il pensiero a quella depressione vista come una debolezza da nascondere e non forse come una forma di grande sensibilità. Sono alcuni dei tanti messaggi prima del funerale nella chiesa di San Paolo in corso Tardy e Benech che non è riuscita a contenere le centinaia di amici di “Saretta”, Sarah Siter. All’apparenza, racconta chi era presente sul sagrato della chiesa di San Paolo, non si percepiva nulla di quella che la donna aveva riservato per il suo destino. «Stava organizzando con la madre un viaggio in Irlanda per l’agenzia. Era molto legata al fratello Marco e ai nipotini». Forse la scomparsa del padre Renato, un anno fa, ha acuito quel malessere”.
Sarah Siter sarebbe stata spinta al suicidio, riferisce ancora il Secolo XIX, a quanto ha ricostruito la Polizia,dai problemi economici
“che la donna aveva rivelato nei biglietti lasciati alla famiglia. Debiti per 6 mila euro, scadenze difficili da rispettare, l’agenzia con in conti in rosso. Problemi a cui in passato “Saretta” aveva fatto fronte anche con l’aiuto di amici oltre che dei familiari. Poi ha mollato. Non ce l’ha più fatta”.
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