![Mattia Mingarelli, il trentenne trovato morto nella Valmalenco. Non si esclude l'omicidio](/wp/wp-content/uploads/2018/12/mattia-mingarelli-omicidio-300x180.jpg)
ROMA – Si indaga a 360 gradi sulla morte di Mattia Mingarelli, 30enne di Albavilla (Como) che era scomparso nel nulla il 7 dicembre, e che è ritrovato morto in un bosco della Valmalenco (Sondrio). E non è esclusa neanche l’ipotesi dell’omicidio.
I Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio hanno presidiato per l’intera notte, con una potente fotocellula, l’intera area della ski-area Palu’-Chiesa in Valmalenco dove nel tardo pomeriggio di ieri alcuni sciatori hanno avvistato, nel vicino bosco, confinante con le piste, il cadavere del trentenne.
Sino a notte inoltrata sono proseguiti sul posto gli accertamenti dei carabinieri del Sis (Sezione investigativa scientifica) dei carabinieri di Milano. Poi la salma è stata condotta all’obitorio dell’ospedale di Sondrio. Il magistrato di turno, Antonio Cristillo, dopo avere effettuato un lungo sopralluogo, ha disposto l’autopsia la cui data ancora non è stata fissata. Ma si terrà nei giorni successivi alle festività natalizie.
L’indagine è blindata. Bocche cucite da parte degli inquirenti, anche se non è da escludere che il decesso sia imputabile a una disgrazia durante l’escursione del giovane comasco o a un suo improvviso malore. Ma al vaglio anche altre ipotesi, come l’omicidio. Al momento non si esclude nulla e ad alimentare i dubbi è la circostanza che il cadavere sia stato trovato in luoghi a lungo battuti da decine e decine dì uomini del Soccorso Alpino, militari del Sagf della Guardia di finanza, Vigili del fuoco e volontari della Protezione Civile malenca. Anche con l’ausilio di cani molecolari, animali specializzati nell’individuazione di corpi senza vita.