Maturità 2017, Miur gaffeur: dopo "traccie" con la i ecco il "battere" e il codice Iban Maturità 2017, Miur gaffeur: dopo "traccie" con la i ecco il "battere" e il codice Iban

Maturità 2017, Miur gaffeur: dopo “traccie” con la i ecco il “battere” e il codice Iban

Maturità 2017, Miur gaffeur: dopo "traccie" con la i ecco il "battere" e il codice Iban
Maturità 2017, Miur gaffeur: dopo “traccie” con la i ecco il “battere” e il codice Iban

ROMA – Il singolare di batteri? E’ “battere”. Dopo “traccie” con la i, un contagioso “battere” fa irruzione agli Esami di Maturità 2017. Un altro refuso firmato Ministero dell’Istruzione, ormai ribattezzato Ministero delle Gaffe che nel giorno della seconda prova scritta ha fatto dubitare e poi sorridere gli studenti dell’Alberghiero. A denunciare la seconda clamorosa gaffe è stato l’Osservatorio Antiplagio.

Il testo della seconda prova destinata all’indirizzo alberghiero-enogastronomico, recita testualmente:

“Il candidato spieghi un comportamento non corretto che può causare la contaminazione batterica di un alimento e un altro comportamento che può favorire la riproduzione di un battere”.

Ma non è finita qui, nella prova per le discipline grafiche, invece, l’errore non è stato di natura ortografica. Nell’illustrare l’elaborato da realizzare: “Collana editoriale – Copertine dei libri di testo dei licei artistici”, a viale Trastevere devono aver confuso l’acronimo Isbn delle copertine dei libri con il codice Iban bancario, altro acronimo che secondo il ministero gaffeur – ironizza l’Osservatorio – dovrebbe essere inserito nella quarta pagina di copertina dei libri scolastici. E così “International Standard Book Number” è diventato “International Bank Account Number”.

Poiché gli studenti avranno tre giorni di tempo per portare a termine tale prova, l’Osservatorio auspica che il Ministero “invii una pronta rettifica alle Commissioni d’esame, anche per evitare che qualche maturando un po’ più artista degli altri sbagli appositamente, senza poter essere sanzionato, per vedere la reazione imbarazzata degli insegnanti”.

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