Maturità, domani arriva la terza prova. Paure, trucchi e consigli per affrontare il quizzone

Archiviato il tema su ufo, foibe o musica, e superato l’ostacolo della versione di greco o del compito di matematica, tra paure e dubbi (anche per lo sciopero della Cgil che rischia di comprometterne lo svolgimento) domani arriva sui banchi la verifica più temuta dai maturandi: la terza prova. Introdotta dal 1998, il “quizzone” è un test multidisciplinare che tratta in modo sintetico i diversi argomenti studiati durante l’ultimo anno di scuola. Di conseguenza è un test che varia non solo da scuola a scuola, ma anche da classe a classe, e che prevede diverse tipologie.

Non è il Ministero ma la commissione esaminatrice a scegliere i diversi tipi di prova e gli argomenti in base allo specifico percorso di studi fatto dagli studenti. Ecco le diverse tipologie:
Trattazione sintetica degli argomenti: domande specifiche, anche a carattere multidisciplinare e con l’indicazione del numero massimo di righe o di parole che si possono utilizzare;
Quesiti a risposta singola: anche questi quesiti prevedono che lo studenti formuli una risposta, ma in genere la trattazione deve essere più breve;
Quesiti a risposta multipla: lo studente deve scegliere la risposta corretta tra le varie opzioni proposte);
Problemi scientifici a soluzione rapida: sono problemi che richiedono calcoli non complessi e vengono elaborati dalla commissione in base all’indirizzo di studio e alle esercitazioni svolte dalla classe durante l’anno scolastico;
Casi pratici e professionali: diffusi soprattutto negli Istituti tecnici e in quelli professionali;
Sviluppo di progetti: coinvolge diverse discipline o si riferisce all’esposizione di una esperienza di laboratorio realizzata durante l’anno scolastico.

Un bel minestrone che gli studenti non sanno mai come affrontare. Quante cose bisogna sapere? Come ci si fa a ricordare tutto, ma proprio tutto, quello che si è studiato durante l’anno? Preoccupazioni condivisibili, ma ecco qualche consiglio per stare sereni e fare una buona terza prova. Prima di tutto, bisogna concentrarsi solo sulle materie che vengono insegnate dai professori in commissione: solo quelle possono essere chieste nel quizzone. Non solo. Essendo molte, le domande non richiedono mai una conoscenza approfondita degli argomenti, quindi l’importante è sapere i concetti generali. Basta un ripasso veloce e non farsi prendere dall’ansia.

E poi, ragazzi, pensate che in fondo siete stati anche fortunati: dall’anno prossimo infatti, come ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, il quizzone della terza prova potrebbe essere accompagnato da un altro test. Una “quarta prova” uguale per tutte le scuole che consenta una valutazione omogenea di tutti gli studenti e della qualità dell’istruzione: una sorta di test Invalsi che dalla terza media sbarcherà anche sui banchi dell’ultimo anno delle superiori. Che il ripasso dell’ultima ora abbia inizio!

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