Mauritania: Al Qaeda rivendica sequestro coppia italiani

mauritania-Al Qaeda ha rivendicato il rapimento della coppia italiana scomparsa dieci giorni fa nel sud-est della Mauritania.

In un messaggio audio che porta la data del 27 dicembre Salah Abu Mohammed, che si è presentato come il responsabile media dell’organizzazione di Al Qaida nella terra del Maghreb islamico, ha spiegato che il sequestro degli italiani è stata fatto «contro i crimini compiuti dal governo italiano in Afghanistan e nell’Iraq».

Sul sito di Al Arabyia è pubblicata una fotografia nella quale si vede la coppia seduta per terra in una zona desertica con il volto della donna oscurato, e alla spalle cinque uomini armati di mitragliatrice col volto coperto. Nelle mani, Sergio Cicala sembra stringere un documento di identità.

L’italiano rapito il 18 dicembre si trovava in Mauritania per accompagnare la moglie in Burkina Faso, suo paese natale, a trovare il figlio di dodici anni. Sono stati assaliti mentre in auto percorrevano la strada che unisce la città di Kobeny (a circa mille chilometri a sud-est della capitale Nouakchott) al vicino Mali.

L’arrestato, secondo l’Agence France Press, è un cittadino del «Mali» fermato a Teidatt, alla frontiera tra Mali e Mauritania.

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