ROMA – L’ultimo appiglio polemico, il senatore Maurizio Gasparri, l’ha trovato in Fedez: “Quel coso dipinto” (il rapper è coperto di tatuaggi coloratissimi) aveva espresso su Twitter disappunto verso la manifestazione della Lega contro l’immigrazione. Ne è nato un battibecco tra il politico e il cantante con cattiverie reciproche sfociato nell’annuncio di querele. E nel mezzo Gasparri ha trovato anche modo di prendersela con una fan di Fedez che aveva difeso il suo beniamino, prontamente invitata a mettersi a dieta.
E questo solo per citare la cronaca recente ma l’abitudine di rispondere a tono su Twitter, chiunque sia l’interlocutore ma soprattutto dimentico del proprio ruolo istituzionale, Gasparri ce l’ha da tempo. Mattia Feltri su La Stampa, ad esempio, ricorda una carrellata di sostantivi e aggettivi sfoggiati dal senatore:
“Letame, imbecille, cespuglio di imbecilli, demente, sterco, sterco in discarica, shampista, scemi, nullità, zombie, coglioni”.
Per dirne una recente. L’Italia batte l’Inghilterra ai Mondiali, è il luglio scorso. Lui scrive: “E fa piacere mandare a fare… gli inglesi, boriosi e coglioni”. Uno risponde: “Brutto pirla, veramente a me questi mi hanno dato un lavoro”. E Gasparri, pane al pane, twitta: “Bravo, lava i piatti”.
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