Crema, madre e figlia avvelenate e uccise: primario condannato all’ergastolo

Maurizio Iori

CREMONA – Condannato all‘ergastolo e all‘isolamento diurno per due anni. Una pena durissima è stata decisa dai giudici della Corte d’Assise di Cremona che hanno condannato l’ex primario di oculistica dell’Ospedale Maggiore di Crema, Maurizio Iori, accusato di aver ucciso l’ex compagna e la figlia di due anni che aveva avuto da lei.

L’omicidio è avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 luglio 2011: Claudia Ornesi, e la figlia, Livia, di 2 anni,  sono state uccise, secondo la ricostruzione dell’accusa, dall’ex primario che le avrebbe addormentate con dei sonniferi per poi avvelenarle con il gas di alcune bombolette da campeggio che lui stesso avrebbe posto in casa. All’inizio la vicenda era stata considerata un omicidio-suicidio ma in seguito emersero elementi a carico di Iori il quale aveva comperato in un centro commerciale di Carugate (Milano) le quattro bombole di gas.

Sempre secondo l’accusa, il delitto sarebbe maturato per il fatto che la donna pretendeva per la bambina un maggior riconoscimento da parte del padre. La difesa aveva chiesto l’assoluzione del medico sostenendo che si fosse trattato di un omicidio-suicidio. Prima della sentenza l’imputato aveva rilasciato dichiarazioni spontanee per ribadire la sua estraneità alla vicenda

”Non ci posso credere”: è quello che ha detto Iori dopo la condanna. ”In questo modo l’hanno ucciso – ha spiegato la madre – Dovranno rispondere alla giustizia di Dio”. I legali dell’imputato hanno sempre sostenuto che la morte della madre e della piccola fosse un tentato omicidio-suicidio a scopo dimostrativo dopo che Iori si era sposato con un’altra donna da cui aveva avuto una bambina. Un gesto estremo, conclusosi con la morte di entrambe.

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