Lattarulo, dalla Banda della Magliana al lavoro per Roma: “Ero giovane e str…”

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno (LaPresse)

ROMA – Racconta che all’epoca dei fatti “era solo un ragazzino” e che di certo Enrico De Pedis e gli altri big della Banda della Magliana, non raccontavano i dettagli delle loro imprese a lui. Racconta poi che quella parentesi della sua vita è durata solo un anno e mezzo, 18 mesi per cui dice di avere “ampiamente pagato”.

Maurizio Lattarulo, ex componente della Banda della Magliana ed ex membro dei Nar (gruppo di ispirazione neofascista attivo negli anni ’70 e ritenuto responsabile di più di 30 omicidi) risponde con un’intervista al Corriere della Sera a chi protesta per il contratto di consulenza stipulato con lui dal Comune di Roma.

Sulla sua militanza nella banda della Magliana Lattarulo non nega, ma si limita a “minimizzare” il suo ruolo: “Gestivo i circoli per il gioco d’azzardo. Ma pensavo di avere a che fare con reati da Pretura. Sarà che sono passati tanti anni, per questo dico che ero giovane. E comunque sempre str… ero”.

Per Lattarulo, in ogni caso, nella sua nomina non c’è scandalo: ” Per la giustizia sono riabilitato. La sentenza è del 2011, il percorso è iniziato nel 2004″. Il suo primo incarico, “istituzionale”, però, risale al 2008, quando la parentesi giudiziaria non era ancora compiuta. L’ex Banda della Magliana spiega così: “Nella condanna a 30 mesi non avevo l’interdizione ai pubblici uffici”.

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