Mediaset: sciopero lavoratori per cessione settore “trucco e parrucco”

Pubblicato il 7 Gennaio 2010 - 21:15 OLTRE 6 MESI FA

mediasetDomenica 10 e lunedì 11 gennaio programmazione scombussolata e forse in buona parte cancellata: a Mediaset è la prima volta che accade.

I lavoratori scendono in sciopero per protestare contro la cessione di un importante ramo d’azienda come il settore trucco, sartoria, acconciatura – il cosiddetto “trucco e parrucco” – che dal 1 febbraio dovrebbe passare alla”Pragma srl”.

Un brutto segnale per i sindacati che vedono in questa mossa di Videotime solo l’inizio di una strategia volta a cedere mano mano altri pezzi d’azienda proprio alla vigilia di un delicato confronto sulla futura agenzia delle news e sull’accordo integrativo.

E così i sindacati della comunicazione di Cgil, Cisl e Uil hanno risposto in modo duro, proclamando uno sciopero di otto ore per il gruppo Mediaset da tenersi, a seconda dei turni, il 10 e l’11 gennaio.

E mettendo nero su bianco i propri timori: «Temiamo che il trasferimento possa essere l’inizio di un processo di esternalizzazioni che, nell’ambito delle più generali trasformazioni del Settore televisivo, potrebbe coinvolgere altri settori, sedi o attività del Gruppo Mediaset nel suo complesso».

«Nell’ambito del rinnovo dell’Accordo Integrativo Aziendale in corso – aggiungono i sindacati – abbiamo aperto una discussione con l’Azienda per ridurre il numero di appalti, sia di produzione che di attività, con l’obiettivo di sviluppare l’attività produttiva attraverso una maggiore saturazione delle risorse tecniche e umane del Gruppo. Questa è la strada condivisibile; non possiamo invece concordare con il trasferimento del ramo d’azienda».

Le dipendenti del reparto trucco si rivolgono direttamente a Silvio Berlusconi e gli inviano una lettera affinché scongiuri il passaggio alla Pragma.

«Fin dall’inizio le reti televisive del gruppo Mediaset – scrivono – hanno fatto della cura della immagine e della professionalità dei suoi collaboratori una delle chiavi del loro successo. Molte di noi hanno percorso tutte le tappe di questa storia, lavorando dietro le quinte, ma sempre con grande orgoglio e impegno, alla crescita della azienda».

«Ci rivolgiamo a Lei – proseguono – perché riteniamo che la strada della espulsione dalla azienda delle risorse umane che ne hanno consentito lo sviluppo, in favore di soluzioni fragili e precarie, sia sbagliata e controproducente. Siamo e vogliamo restare parte di Mediaset”.

Al fianco dei lavoratori in lotta si schiera il comitato di redazione del Tg5 che esprime loro solidarietà e sostegno. La rappresentanza sindacale sottolinea il pericolo dell’operazione di cessione.

Una tappa verso «un processo di affidamento di lavoro in appalto che, nell’ambito delle più generali trasformazioni del settore televisivo, potrebbe coinvolgere altri settori, sedi o attività del gruppo Mediaset nel suo complesso».