Meemona Safdar torna in Italia. Il fratello: "Fu lei a voler partire. Il suo uomo non è una bella persona" Meemona Safdar torna in Italia. Il fratello: "Fu lei a voler partire. Il suo uomo non è una bella persona"

Meemona Safdar torna in Italia. Il fratello: “Fu lei a voler partire. Il suo uomo non è una bella persona”

Meemona Safdar torna in Italia. Il fratello: "Fu lei a voler partire. Il suo uomo non è una bella persona"
Meemona Safdar torna in Italia. Il fratello: “Fu lei a voler partire. Il suo uomo non è una bella persona”

ROMA – Sulla vicenda di Memoona Safdar, la ragazza pakistana che dal suo paese ha lanciato l’appello alla scuola che frequentava a Monza prima di essere rimpatriata con l’inganno da parte del padre, arrivano le giustificazioni della famiglia. L’altra campana, proprio quando la storia sta finendo con il lieto fine: grazie all’interessamento del ministero degli Esteri la ragazza sta tornando in Italia. Per il fratello però le sue accuse sono infondate.

“Non volevamo il suo uomo nella nostra famiglia perché non è una bella persona, è pericoloso, non è vero che non volevamo studiasse”. Sono le parole di Raza, fratello di Memoona. “Lei è voluta andare in Pakistan, poi voleva tornare, mio padre le ha detto che non avremo accettato lui, lei lo ha sposato e da quello che so aspetta forse un figlio”.

Pronti ad accoglierla “purché non stia più con l’uomo che ha scelto” e che per la sua famiglia è pericoloso. Questo, in sostanza, quanto spiegato all’ANSA da Raza, fratello della 23enne pakistana Memoona Safdar che in queste ore sta rientrando in Italia dopo l’interessamento della Farnesina.

“Che mio padre volesse farle lasciare gli studi non è vero – aggiunge Raza nella casa di Bovisio Masciago, in Brianza, dove vive con i genitori e dove una volta viveva anche Memoona -lui ci ha sempre detto che avremmo potuto studiare quanto volevamo. Eppure lei a un certo punto ha detto di voler andare in Pakistan, forse ha conosciuto questo uomo in rete o come sia successo non so, nonostante mio papà le avesse detto che qui poteva avere un futuro migliore. Ad un certo punto voleva tornare in Italia, mio padre le ha detto che le avrebbe pagato il biglietto, purché non stesse più con quell’uomo, che è pericoloso, nella nostra zona in Pakistan anche i bambini sanno chi sia. Il problema era tutto lì”. “Sono contento che torni in Italia – conclude Raza -, basta che non porti lui in famiglia”.

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