Melania Rea: i due mesi di indagini fino ai sospetti su Parolisi

Pubblicato il 21 Giugno 2011 - 19:25 OLTRE 6 MESI FA

ASCOLI PICENO, 21 GIU – Dall'omicidio di Melania Rea, trovata morta il 20 aprile scorso nel bosco delle Casermette di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo), all'iscrizione del marito Salvatore Parolisi nel registro degli indagati della procura di Ascoli Piceno, con l'accusa di omicidio volontario aggravato, sono trascorsi due mesi di indagini. Queste le tappe salienti dell'inchiesta.

18 aprile – Carmela 'Melania' Rea scompare da Colle San Marco, dove – questa la versione del marito, istruttore delle soldatesse del 235/o Rav Piceno – si sarebbe recata con lui e la figlioletta di 18 mesi, dopo le 14:10. Parolisi racconta di averla vista allontanarsi per andare alla toilette del ristorante 'Il Cacciatore', ma nessun testimone confermera' che Melania quel pomeriggio era davvero a Colle San Marco. Un'amica la chiama inutilmente al cellulare alle 14:40. Alle 15:26 la prima chiamata del marito, rimasta senza risposta. Alle 15:30 l'uomo da' l'allarme: 'Me l'hanno presa'.

19 aprile – Gennaro Rea, il padre, rivolge un appello attraverso il Tg Marche: 'Melania ti aspettiamo', 'e' un piccolo problema, lo risolviamo'.

20 aprile – un anomimo telefona da una cabina del centro di Teramo: nel bosco delle Casermette c'e' il cadavere di una donna, vicino ad un casotto di legno. E' Melania, massacrata con una trentina di coltellate superficiali, i pantaloni abbassati, una siringa piantata nel seno e vari tagli, inferti, si sapra' poi, post mortem, per depistare. Uno e' a forma di svastica. Aggressione rapida, spieghera' l'anatomopatologo Adriano Tagliabracci, condotta con un piccolo coltello a lama piatta. La donna e' stata colpita alle spalle, e probabilmente non si e' difesa. L'arco orario della morte e' collocabile fra le 14 e le 17 del 18 aprile. Sotto le unghie della vittima non c'e' il Dna dell'assassino, accanto al corpo l'anello di fidanzamento.

22 aprile – Salvatore Parolisi 'mima' con gli investigatori la scena della 'scomparsa' di Melania da Colle San Marco, e si dispera: ''Dovevo fare di piu', insistere per accompagnarla''. Nella notte viene ascoltato come persona informata dei fatti e parte offesa, e ripete la versione che piu' e piu' volte riprorra', anche in tv: 'Pensavo che volesse farmi uno scherzo, vedere se ero geloso. Le avevo chiesto di portarmi un caffe', tornando indietro'. Ma in tasca Melania aveva solo 5 centesimi. Ai primi di maggio si scopre che Parolisi ha un'amante, Ludovica P., sua ex allieva: aveva chiesto il trasferimento a Sabaudia, la citta' della ragazza. Lei ha un'alibi, ma i due si sono ripetutamente sentiti, il giorno prima del delitto, e anche dopo: Salvatore le aveva promesso che avrebbe lasciato la moglie per lei. Comunicano con un telefonino segreto, che il caporalmaggiore gettera' poi nel campo sportivo di Folignano.

10-11 maggio – Due interrogatori fiume per Parolisi, nella caserma dei Carabinieri di Castello di Cisterna, davanti al pm Umberto Monti. Sotto 'torchio', il militare non cambia versione: 'Ho sbagliato a tradire Melania, ma non l'avrei mai uccisa. Piuttosto mi amazzavo io'. Consegna spontaneamente indumenti e scarpe, per le analisi dei Ris, dopo essersi gia' sottoposto al prelievo del Dna. Si contraddice spesso, sostiene di aver visto le foto del cadavere scattate con il cellulare dall'amico Raffaele Paciolla, ma questi lo smentisce, non ha mai fatto foto. Salvatore racconta anche di aver fatto l'amore con la moglie una decina di giorni prima della morte, proprio nel bosco delle Casermette, che conosce bene per le 'continuative' con le soldatesse. 16 maggio – Duemila persone si stringono accanto ai familiari di Melania nei funerali celebrati a Somma Vesuviana. Parolisi si inginocchia davanti alla bara, segue il feretro a piedi, sempre lontano da Gennaro, Vittoria e Michele Rea, i genitori e il fratello di Melania, che lo hanno difeso a lungo, ma da giorni hanno cominciato a dubitare di lui.

19 maggio – Nuova perquisizione dei Ris in casa Parolisi a Folignano. Vengono prelevati abiti, uno zainetto tattico, un plaid da pic-nic, una chiavetta Usb e alcuni appunti di Melania. Sequestrati anche un pc fisso e uno portatile, da cui Salvatore chattava con Ludovica, con il profilo 'Vecio Alpino'.

20 maggio – Spunta in nome di Rosa, altra soldatessa, altro flirt, breve, dell'istruttore del Rav Piceno.

26 maggio – Parolisi, ancora non indagato, nomina due avvocati, Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, noti per i processi sui delitti Meredith, Sara Scazzi, l'Olgiata.

21 giugno – Salvatore Parolisi viene iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario aggravato.