Melania Rea: il pianto liberatorio della madre

TERAMO – E' uscita poco prima delle 14.30, abbracciata al marito Giuseppe, dopo quattro ore di colloquio con i magistrati del pool teramano che indagano sul delitto della figlia: Vittoria Garofalo, la mamma di Melania Rea, e' sembrata visibilmente provata dalla mattinata e dal rievocare gli ultimi contatti con la figlia prima del suo assassinio.

Ha pronunciato soltanto un ''sono stanca'' e si e' lasciata andare in un pianto liberatorio, accanto al figlio Michele e al cognato Gennaro. ''Per noi e' sempre un dolore tornare in questi posti dove prima facevamo dei bei viaggi perche' venivamo a trovare Melania in vita – ha detto il fratello della vittima, Michele -''.

I Rea hanno fatto rotta verso Somma Vesuviana, senza recarsi al bosco di Ripe di Civitella dove lo scorso 20 aprile fu ritrovato il cadavere di Melania, uccisa a coltellate. ''E' stata una giornata molto impegnativa e dolorosa – ha detto sempre Michele – Con calma ci andremo da soli''.

Quanto al contenuto del colloquio con i pubblici ministeri Davide Rosati e Greta Aloisi, dinanzi ai quali Vittoria Garofalo ha parlato per la prima volta, c'e' massimo riserbo anche dell'avvocato di parte civile, Mauro Gionni.

Il solo Michele Rea ha ipotizzato quanto la madre ha potuto e dovuto riferire ai magistrati, soprattutto riconfermare quanto si erano dette lei e Melania al telefono poco prima che la mamma 29enne scomparisse: ''L'ultima telefonata la conosciamo tutti, Melania dice che va tutto bene, 'dopo andiamo a fare una passeggiata a San Marco con Vittoria'''. Ma per la procura Melania a San Marco non c'e' arrivata mai, perche' e' morta prima.

Gestione cookie