Melania Rea: “Nessun fagotto di abiti sporchi di sangue”

TERAMO – Gli investigatori teramani del pool che indaga sul delitto di Melania Rea, hanno smentito il ritrovamento di abiti, ancorche’ militari, nei pressi del luogo dove e’ stata uccisa la donna, lo scorso 18 aprile. Lo si apprende in ambienti del tribunale di Teramo.

Sia i pubblici ministeri che il comando del reparto dei carabinieri che svolge attivita’ investigativa e che nei giorni scorsi avevano effettuato un sopralluogo nel boschetto di Ripe di Civitella (Teramo), per verificare l’esistenza di un percorso di fuga alternativo alla strada battuta, hanno escluso che capi di abbigliamento siano stati rinvenuti nella zona e che siano stati inviati ai Ris di Roma per le determinazioni genetiche sule tracce eventualmente presenti.

Il particolare era stato riferito dal sito internet della rivista Oggi e rilanciato da altri quotidiani on-line. L’unico ritrovamento di abiti, in un primo momento ‘sospetti’, in questa indagine, come ha anche ricordato la pubblica accusa, e’ quello relativo alla perquisizione dei luoghi nei giorni immediatamente successivi alla scoperta del cadavere: il successivo approfondito esame aveva escluso ogni collegamento con il delitto.

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