Melania Rea: nelle indagini spunta Facebook e il falso profilo di Parolisi

Melania Rea

ASCOLI PICENO – Proseguono da parte della polizia postale le indagini sulla vicenda delle minacce di morte nei confronti dell’agente di custodia carceraria Raffaele Paciolla, amico e vicino di casa a Folignano (Ascoli Piceno) di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’esercito indagato per l’omicidio di Melania Rea.

L’avvocato Tommaso Pietropaolo presentò regolare denuncia per l’episodio, e spiega: “Al momento non abbiamo novità. Ma la vicenda è molto recente, e quindi dobbiamo attendere l’esito delle ricerche delle forze dell’ordine. Per il resto – continua – noi pensiamo potrebbe trattarsi dell’opera di un mitomane, ma potrebbe essere anche qualcosa di più serio, tanto più che nella minaccia era scritto esplicitamente ‘stai attento a quello che fai…”.

Per il legale di Paciolla quando l’agente incontrò a Folignano Salvatore Parolisi, proprio nel giorno in cui il militare tentò di nascondere un telefonino nel campo sportivo del paese, la storia delle minacce non sarebbe legata al caso di Melania Rea. “E io non credo – ha sottolineato l’avvocato Pietrapaolo – che lui sappia qualcosa di più di quanto ha già detto sulla vicenda della donna uccisa”.

Gli investigatori stanno svolgendo indagini approfondite sul falso profilo Facebook di Parolisi, registrato come lo pseudonimo di “Vecio Alpino”, ora sequestrato, e grazie al quale il caporalmaggiore potrebbe aver comunicato con soldatesse del Reggimento Piceno, sue ex allieve, o con altri soggetti. Dalla sede centrale del social network, negli Stati Uniti, si attendono maggiori informazioni sulla questione.

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