Melania Rea: Salvatore Parolisi giunto all'Aquila per riesame

PESCARA – Salvatore Parolisi vive il giorno della verità. Il caporalmaggiore di Frattamaggiore (Napoli) accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea, è comparso davanti ai giudici del Riesame del Tribunale dell’Aquila. Parolisi è detenuto in carcere a Teramo e tenta ora di farsi scarcerare. I suoi difensori, in una memoria di 150 pagine, hanno tentato di smontare ad una ad una le prove raccolte dalla Procura di Ascoli, poi confluite nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Teramo, dove l’inchiesta è stata trasferita per competenza territoriale. E dopo il vaglio del Gip, quello del Tribunale della Libertà rappresenta il primo pronunciamento di un giudice terzo sull’impostazione accusatoria degli inquirenti.

Parolisi è arrivato a bordo di un furgone della polizia penitenziaria partito dal carcere Castrogno alle 9.15. Appena sceso, tra i molti giornalisti e cameramen presenti, è stato subito preso sotto braccio da due agenti e condotto nella sala D, attigua al Tribunale del Riesame. L’udienza è poi subito slittata di un’ora perché i legali dell’indagato hanno presentato ulteriore documentazione. Il collegio è presieduto da Giuseppe Romano Gargarella mentre i giudici sono Bianca Maria Serafini e Anna Maria Tracanna.

E’ un Salvatore Parolisi smagrito e molto provato quello che si è presentato davanti al Riesame. Parolisi fara’ dichiarazioni spontanee dopo gli interventi dei suoi legali, Valter Biscotti e a Nicodemo Gentile. Il collegio – presidente Gargarella (presidente), Tracanna e Serafini – dovrà decidere sull’istanza, perche’ martedi’ scadono i termini. Non e’ escluso, pero’, che possano decidere per gli arresti domiciliari di Parolisi, arrestato il 20 luglio scorso.

Attorno al tribunale si e’ riunita una piccola folla di giornalisti e cameramen, ma anche curiosi; uno di questi, quando Parolisi e’ passato, scortato da due agenti di polizia penitenziaria, gli ha urlato contro.    Intanto, Tgcom ha diffuso una nota in cui rivela alcune indiscrezioni sulla perizia difensiva che si baserebbe su tre punti chiave: l’ora della morte, le tracce del Dna, le celle telefoniche.    Nella memoria si contesta la perizia medico legale nella parte in cui stabilisce data e ora del decesso. Secondo la difesa, la Procura avrebbe ha fatto in modo di ”adattare” l’ora della morte di Melania proprio per mettere sotto accusa Parolisi. Si puo’ dimostrare che quando Melania e’ stata uccisa, Parolisi era al parco di Colle San Marco.

Per quanto riguarda il Dna, secondo i legali tutti gli sforzi degli inquirenti si sono concentrati solo sul profilo di Parolisi mentre sono state trascurate altre tracce, delle quali non si e’ mai sentito parlare. Sul corpo di Melania sono state trovate tracce biologiche riconducibili a sei profili maschili, mai approfonditi, e altre tracce miste.    Il terzo interrogativo riguarda le celle telefoniche. Secondo gli avvocati non si puo’ affermare con certezza assoluta che il telefono di Melania prendesse solo in corrispondenza del monumento dei caduti di Colle San Marco.

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