Meningite: morta commessa 31enne ad Arezzo, quarto caso in Toscana da inizio anno

Meningite: morta commessa 31enne ad Arezzo, quarto caso in Toscana da inizio anno
Meningite: morta commessa 31enne ad Arezzo, quarto caso in Toscana da inizio anno

AREZZO – Quarto caso mortale di meningite in Toscana dall’inizio dell’anno. E’ morta nel pomeriggio di sabato 18 aprile, dopo due giorni di ricovero nel reparto di rianimazione dell’ospedale della Gruccia, la giovane valdarnese di 31 anni colpita da una meningite batterica da meningococco di tipo C. Nel caso specifico il batterio responsabile della grave infezione è il “Neisseria meningitidis”.

Sempre sabato è stato segnalato un nuovo sospetto caso di meningite in Toscana: si tratta di una ventisettenne lucchese, ora ricoverata all’ospedale di Pescia (Pistoia). L’Asl di Lucca invita chi potrebbe aver avuto contatti stretti e ravvicinati con la giovane, che tra il 10 e il 15 aprile ha frequentato alcuni locali pubblici, ad effettuare la profilassi, peraltro già fatta a familiari e colleghi di lavoro. In Toscana sono 17 i casi di meningite verificatisi dall’inizio dell’anno fino a ieri, di cui 12 per meningococco di tipo C tra cui tre mortali nell’Empolese (Firenze) e quello della trentunenne morta nel Valdarno.

La giovane lavorava in un negozio di un centro commerciale di Montevarchi e da ieri oltre 150 persone si sono recate a fare la specifica profilassi anche se la 31enne era in ferie da dieci gironi e la distanza temporale rende basse le possibilità di contagio. La giovane, rende noto la asl, si era presentata giovedì mattina al pronto soccorso dell’ospedale valdarnese con febbre, artralgia, otalgia, petecchie sugli arti superiori ed inferiori, oltre ad ematomi diffusi alle ginocchia e avambraccio. Era collaborante e vigile, ma il quadro clinico ha subito preoccupato i sanitari del pronto soccorso. Le sue condizioni sono poi peggiorate in brevissimo tempo. Invano i sanitari hanno tentato ogni strategia per fermare la gravissima malattia, anche in contatto e collaborazione con i maggiori centri italiani. Continua intanto da parte della Asl8 l’adozione della misura cautelare della profilassi – che si fa tramite la somministrazione di un antibiotico – a tutti gli operatori sanitari entrati in contatto con la giovane ed ai familiari. Inoltre, già da giovedì sera molte persone, conoscenti della ragazza, si sono presentate spontaneamente alle strutture sanitarie della Usl chiedendo di effettuare la profilassi. Oltre 250 le persone sottoposte a questa azione preventiva.

 

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