Mensa dei poveri: la deputata (Fi), il candidato sindaco (Lega), i Tigros... Mensa dei poveri: la deputata (Fi), il candidato sindaco (Lega), i Tigros...

Mensa dei poveri: la deputata (Fi), il candidato sindaco (Lega), i Tigros…

Mensa dei poveri: la deputata (Fi), il candidato sindaco (Lega), i Tigros...
Mensa dei poveri: la deputata (Fi), il candidato sindaco (Lega), i Tigros… (Lara Comi, foto Ansa)

ROMA – Mensa dei poveri è stata battezzata l’indagine, mensa dei poveri…Forse un battesimo con parole intrise di amara ironia, perché mensa secondo le accuse c’è stata eccome. Secondo indagine, accuse, ipotesi di reato e conseguenti arresti, si è mangiato alla mensa. Si è mangiato, secondo le accuse, con portate in forma di consulenze fittizie e gonfiate, soldi europei importati e dirottati, soldi fatti girare in nero, favori e autorizzazioni sul…territorio, territorio sia in senso sociale che fisico.

Mensa dunque sì, ma di poveri neanche l’ombra. Neanche un povero in questa storia tutta padana. Storia che è di appena ieri sul calendario e quindi a più d’uno può apparire come una storia di un tempo che non c’è più, quando Forza Italia da queste parti era altra e molto più forte e la Lega sempre da queste parti forte era di sicuro ma non comandava tutta la politica italiana o quasi.

E’ la storia, sempre secondo le accuse che dovranno ovviamente trovare o no riscontro in Tribunale, di una ora ex deputata di Forza Italia, Lara Comi, che, nelle ricostruzioni di indagine secondo l’accusa, consentiva, favoriva, aiutava una robusta cerchia di amici e sostenitori a trarre vantaggio, vantaggio indebito, da ogni sorgente di pubblico denaro circolante. Nazionale o europeo che fosse. E quando non erano soldi, direttamente soldi, erano, secondo le accuse, favori e autorizzazioni e licenze e interventi capaci di trasformarsi in soldi.

Quelli toccati dall’inchiesta sono una quarantina. Ma i personaggi principali sono tre: appunto l’ex deputata di Forza Italia e un signore che è stato candidato sindaco della Lega al Comune di Varese, Paolo Orrigoni. Il terzo protagonista della storia è una catena notissima di supermercati, i Tigros. Ai vertici dei Tigros c’è appunto lo stesso Orrigoni. Che c’entrano i supermercati? Nulla che possa e debba preoccupare i consumatori e i clienti di quegli esercizi. ma, sempre secondo inchiesta, anche per i Tigros c’era un posto a tavola alla mensa dei…poveri.

Mensa dei poveri…ogni tanto spunta un’inchiesta, una storia così. Ambientata, vissuta in quella Lombardia (anzi nella più vasta Padania) dove l’edificio lustro e lustrato della buona amministrazione forzaleghista prima e legaforzista poi (tra un po’ arriva anche Fdi) ha i suoi piani bassi, scantinati e forse anche fondamenta in tante radicate, imprenditoriali, pragmatiche e clientelari mense dove si pasteggia a denaro pubblico. Per carità, il tutto ovviamente in autonomia, genuina e sacrosanta autonomia regionale.

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