Mercurio App, la nuova app della polizia per restare sempre connessi con la centrale (foto Ansa) Mercurio App, la nuova app della polizia per restare sempre connessi con la centrale (foto Ansa)

Mercurio App, la nuova app della polizia per restare sempre connessi con la centrale

Mercurio App, la nuova app della polizia per restare sempre connessi con la centrale (foto Ansa)
Mercurio App, la nuova app della polizia per restare sempre connessi con la centrale (foto Ansa)

ROMA – Si chiama “Mercurio App” ed è la nuova applicazione a disposizione dei poliziotti per essere sempre connessi con la centrale operativa.

Sempre connessi [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] con la centrale operativa, anche al supermercato, in palestra o in vacanza. Geolocalizzati 24 ore su 24 anche quando si è liberi dal servizio, pronti a dare l’allarme, inviare audio, video, foto e, nel prossimo futuro, a ricevere le segnalazioni ed intervenire.

Per i poliziotti inizia l’era di quello che il capo della Polizia Franco Gabrielli definisce “controllo del territorio 3.0”, grazie ad un’applicazione scaricabile sul proprio smartphone, al momento solo volontariamente.

Al momento l’applicazione (disponibile per ora sui sistemi Android ma presto anche sugli I Phone) è in funzione in 45 questure e l’hanno scaricata 1.500 poliziotti. Il funzionamento è semplice: dal momento in cui l’agente effettua il login – quando è al lavoro o quando è libero dal servizio – appare sulla consolle della centrale operativa. Nel caso in cui dovesse assistere ad una rapina, accorgersi della presenza di armi a bordo di un’auto o semplicemente sospettare di qualcuno che potrebbe rappresentare un pericolo per la sicurezza, l’agente fa scattare l’allarme premendo un pulsante all’interno della App.

Ma non solo: con l’allarme si apre in automatico un collegamento audio, che consente alla sala operativa di interfacciarsi con il poliziotto, valutare la situazione e decidere come intervenire. In attesa delle pattuglie, inoltre, l’agente potrà inviare anche foto e video. Entro la fine dell’anno sarà operativa anche la funzionalità ‘man down’, che consentirà di capire se il poliziotto è a terra e infine, in una seconda fase, sarà la stessa sala – grazie alla geolocalizzazione – ad individuare gli agenti più vicini alla zona in cui è scattato l’allarme e chiedere di intervenire. ‘Mercurio App’ è stata installata anche sullo smartphone di Matteo Salvini: “siete finiti – ha detto il ministro dell’interno – temo che qualche segnalazione vi arriverà”.

“C’è un lavoro incredibile alle spalle, in Italia abbiamo un sistema di sicurezza che ha tanto da insegnare e poco da imparare. E soprattutto chi sceglie di indossare una divisa lo fa per sempre” ha poi aggiunto ribadendo l’impegno ad aumentare l’organico, fermo a 98mila poliziotti e con un’età avanzata.

“Questa è un’operazione spartiacque, un’ulteriore evoluzione di quanto iniziato nel 2014 con la digitalizzazione delle sale operative. Ma è anche – ha sottolineato Gabrielli – un altro tassello di quella filosofia che è ‘essere poliziotti sempre’ perché noi svolgiamo una missione che va al di là degli orari di servizio”. E per il capo della Direzione anticrimine centrale Vittorio Rizzi, la App non solo è “uno strumento di lavoro che nasce per garantire l’autotutela del poliziotto” ma anche un vantaggio concreto per l’intero sistema di sicurezza: “Significa potenzialmente passare da 3mila assetti operativi al giorno a 96mila unità che possono essere schierate per il controllo del territorio”.

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