Messina, la tragedia “annunciata”: rapporto Protezione Civile del 2008 denuncia rischio disastro

Pubblicato il 6 Ottobre 2009 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA

Che sia stata prevista o meno, la tragedia di Messina (24 vittime e 39 dispersi al 6 ottobre), era certamente evitabile. Bastava dare un’occhiata un po’ più attenta ad un rapporto, chiaro e non interpretabile, scritto dai tecnici della Protezione Civile dopo l’alluvione del 2007.

Una relazione che, letta adesso,  suona come un’atroce beffa. Se, da un lato, i tecnici identificavano nelle forti precipitazioni la «causa scatenante» dell’alluvione, dall’altro  sottolineavano che «non può non essere presa in considerazione la leggerezza di alcune scelte territoriali, che si sono rilevate determinanti negli effetti provocati dal dissesto idrogeologico. Scelte che hanno fatto sì che il degrado dei corsi idrici del messinese diventasse un fenomeno ormai generalizzato e diffuso capace di provocare un vero e proprio disastro».

Intanto, dopo la tragedia, i numeri di Bertolaso fanno discutere. Per il capo della protezione civile, infatti,  per mettere in sicurezza il territorio servono 25 miliardi. Cifra che ha fatto correre un brivido lungo la schiena di Berlusconi e Tremonti.

Il premier se l’è cavata definendo la richiesta di Bertolaso una «provocazione» limitandosi a parlare, un po’ troppo genericamente, dello «stanziamento di una cifra importante».

Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia nominato vice commissario dell’emergenza tuona contro l’abuso edilizio. La sua parola d’ordine è demolire. Meglio tardi che mai. Anche perchè, purtroppo, nel frattempo l’opera l’ha già cominciata la natura. Con 24 morti accertate che si potevano, e si dovevano, evitare.