MILANO – Allarme bomba anche nella metropolitana di Milano. Poi rientrato. A far scattare l’allerta intorno alle 18 era stato un trolley abbandonato sulla banchina della fermata Duomo, linea gialla, in direzione Comasina. La stazione della linea gialla era stata immediatamente sgomberata e i treni non passavano mentre la fermata Duomo della linea rossa è rimasta regolarmente aperta. Poco dopo grazie ai controlli degli artificieri è stato fugato ogni dubbio: era solo una valigia dimenticata. La fermata Duomo sulla linea 3 è stata riaperta.
La notizia giunge al termine di una giornata di psicosi per le metropolitane di Roma dove, nel corso della giornata di giovedì 19 novembre, sono scattati diversi allarmi, tutti rientrati. L’ultimo in ordine di tempo è scattato sulla linea A, per un pacco sospetto trovato da un militare di pattuglia nel vagone di un treno alla stazione Cornelia, che poi si è rivelato essere una borsa con degli alimenti. Poco prima la paura ha fatto capolino anche sulla linea C, nella stazione di Torre Gaia, alla periferia Est. Ma era anche quello un falso allarme: una bambina aveva dimenticato due borse frigo sulla banchina. Un pacco sospetto era già stato segnalato, giovedì mattina, alla stazione Lepanto della metropolitana di Roma, lungo la linea A. Anche in questo caso i controlli degli artificieri hanno permesso di verificare che si trattava di un falso allarme. Sono due giorni che le stazioni della metro romana sono presidiate dai militari.
A Milano invece l’allarme attentati lanciato dall’Fbi sul Duomo e il conseguente aumento dei controlli di sicurezza all’ingresso, sinora non sembrava aver destato troppe preoccupazioni nella popolazione, né aveva fatto desistere i turisti dal visitare il luogo simbolo del capoluogo lombardo. Davanti alla biglietteria per le terrazze e il museo, dove non ci sono code, c’è Giulia, 39 anni, di Vicenza. “Sono venuta a Milano per fare shopping e adesso ho deciso di entrare in Duomo. Non ero a conoscenza dell’allarme dell’Fbi, ma voglio entrare ugualmente. La prudenza è la cosa migliore, ma non credo che sia giusto cedere alle minacce dei terroristi”. Luca, 40 anni di Napoli, a Milano per lavoro, è appena uscito dalla Chiesa insieme alla moglie e al figlio di tre anni: “Sapevo dell’allarme dell’Fbi ma ho deciso di venire lo stesso con la mia famiglia. All’ingresso i militari hanno guardato bene dentro le nostre borse e poi ci hanno sottoposti al metal detector manuale. I controlli sono stati veloci e non invasivi. All’ interno ci siamo sentiti al sicuro”.
Lo stesso raccontano Maria Vittoria e Ludovica, amiche e colleghe di lavoro di Rho, adesso entrambe in pensione: “Abbiamo appreso dell’allarme dell’Fbi ieri in tv, ma abbiamo deciso di venire lo stesso qui per pregare. Siamo passate dalla stazione Centrale e poi abbiamo preso i mezzi pubblici senza preoccupazioni. Davanti al portone i militari ci hanno controllato bene le borse, poi siamo entrate senza file o altre difficoltà”.