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CAGLIARI – Michela Deriu aveva un debito con qualcuno e, ricattata con un video hard, si è tolta la vita. È questa l’ipotesi che si fa sempre più largo tra le tante vagliate dagli inquirenti alle prese con il suicidio della barista di 22 anni di Porto Torres, che si è tolta la vita a La Maddalena, dove si era.
Per il momento sono stati iscritti nel registro degli indagati due ragazzi di Porto Torres e una loro coetanea di Ittiri. Le ipotesi di reato sono istigazione al suicidio, diffamazione aggravata e tentata estorsione. Erano amici di Michela, o almeno lei li frequentava reputandoli tali. Quando è stato girato il video a luci rosse di cui si vergognava, pare che fosse in loro compagnia.
Gli autori del ricatto non sarebbero i tre indagati, ma qualcuno che aveva acquisito da loro – come e a quale prezzo è tutto da verificare – quel video. Un video usato per minacciarla e pretendere che saldasse i suoi debiti pregressi. Sulla cui origine e sul cui ammontare è ancora troppo presto per fare ipotesi.