ASTI – Una lettera al giorno per i suoi quattro figli. A scriverle è Michele Buoninconti, in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie Elena Ceste e di averne occultato il cadavere a Costigliole d’Asti il 24 gennaio 2014. A scatenare la rabbia di Buoninconti la scoperta che la figlia ha aperto un profilo su Facebook: “Io non posso controllarti ma non fare come mamma, perché sei troppo giovane e ingenua e ti farai fregare”.
Dopo la lettera che Massimo Giuseppe Bossetti dal carcere ha scritto ai genitori di Yara Gambirasio, la ragazzina di Brembate di Sopra trovata morta in un campo dopo la sua scomparsa, ecco la notizia della lettera che dal carcere il marito di Elena Ceste ha scritto alla figlia e che è apparsa sul sito di Libero quotidiano:
“Nel diario Michele ricorda quanto erano felici prima del 24 gennaio 2014, quando Elena Ceste sparì. Ora invece è molto preoccupato per il processo. Il 24 marzo scrive, nel tentativo di condizionare le testimonianze dei fiqiglia ha un profilo su Facebook: “Ho saputo che hai Facebook, spero che non sia vero. Perché chi c’è a controllarti? Ma io a te ti voglio controllare, primo per non commettere lo stesso errore con mamma e secondo perché sei troppo giovane e ingenua, ti farai fregare senz’altro”. La Ceste, proprio tramite il social network aveva intrecciato una serie di relazioni con altri uomini…”.