Ruggiero, il pm che sfida le agenzie di rating dalla procura di Trani

ROMA – Un pm ha trasformato la piccola procura di Trani nell’avamposto della lotta alle trame oscure della finanza mondiale, della speculazione internazionale, degli gnomi di Wall Street. Il sostituto procuratore Michele Ruggiero, di cui il Corriere della Sera del 20 gennaio offre un ritratto, ha messo sotto indagine Moody’s e contemporaneamente ha aperto un fascicolo su Standard & Poor’s. Ieri (19 gennaio) ha partecipato personalmente alla perquisizione degli uffici di Milano: S&P’s è accusata di manipolazione di mercato e aggiotaggio. Sulle agenzie di rating ha un’idea precisa: partecipano al complotto ai danni dell’Italia diffondendo giudizi non fondati e in aperto conflitto di interessi. “Queste agenzie non sono ancora state registrate presso le autorità europee, circolano con un foglio rosa. Noi dobbiamo capire se queste agenzie hanno i requisiti per fare rating” ha sostenuto.

Per questo ha voluto sentire come testimoni i ministri Giulio Tremonti e Sacconi, l’ex premier Romano Prodi, l’attuale ministro Passera quando era a capo di Intesa Sanpaolo, il numero uno dell’Abi Mussari, l’allora governatore della Banca d’Italia Mario Draghi. Aveva anche pensato di istruire una due diligence sui conti italiani affidandola a Mario Monti. La sua ricognizione avrebbe dovuto portarlo fin nel cuore della speculazione: aveva programmato infatti un viaggio negli Usa per farsi spiegare dalla Sec (la Consob americana) gli eventuali conflitti di interesse e ascoltare i pareri di vari finanzieri e del premio Nobel Paul Krugman. Il piano saltò perché il ministro della Giustizia Usa si oppose: le opinioni espresse dalle agenzie non sono perseguibili secondo la legge americana. Nonostante la stessa amministrazione Obama avesse contestato un errore da 2000 miliardi di dollari nel rapporto di S&P’s in cui l’economia americana veniva declassata perdendo la tripla A.

Qual è la molla giuridica che spinge questo periferico ufficio a occuparsi di vicende così grandi e complicate? Il codice di procedura penale attribuisce la competenza sui “reati di pericolo” alla prima Procura che apre il fascicolo. La manipolazione di mercato fa parte di questi reati. Con la denuncia delle associazioni dei consumatori scatta il procedimento. Perquisizioni e inchiesta sono ben viste da tutte le parti politiche: da Boccia (Pd) a Gasparri (Pdl) passando per Di Pietro tutti applaudono all’attivismo di Ruggiero. La sfida del Davide di Trani è comunque difficilissima: ce la farà a trovare la pistola fumante che prova il complotto del Golia della speculazione? Perché in un’aula di tribunale un’opinione, sia pure infondata, resta un’opinione.

Il coraggio sembra non mancare al sostituto procuratore di Trani, i politici glielo riconoscono. Anche se, come nota Guido Ruotolo sulla Stampa, non è che un magistrato possa essere definito “coraggioso” o “codardo” al pari di un combattente. Va notato altresì che lo stesso sostegno politico trasversale non ci fu, o fu solo di parte, quando Ruggiero indagò, nell’ordine, il governatore Fazio per i prodotti finanziari “taroccati” della banca 121, l’American Express sulle carte di credito, Silvio Berlusconi sulle pressioni indebite per non mandare in onda Santoro, inchiesta scaturita proprio dalle intercettazioni sulle carte di credito e che coinvolse l’ex direttore del Tg1 Minzolini..

 

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