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Migrante muore al Cpr di Gradisca, si indaga per omicidio volontario

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Migrante muore al Cpr di Gradisca (nella foto Ansa). Si indaga per omicidio volontario

TRIESTE – La Procura di Gorizia ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio volontario contro ignoti in merito alla morte del cittadino georgiano Vakhtang Enukidze, detenuto al Cpr di Gradisca d’Isonzo in provincia di Gorizia e deceduto sabato 18 gennaio nell’ospedale della città.

Lo riporta il quotidiano Il Piccolo precisando che lo straniero si era sentito male al Cpr e che l’ inchiesta, coordinata dal pm Paolo Ancora, è svolta dalla Squadra mobile. Sul corpo della vittima, che avrebbe avuto 38 anni, dovrebbe essere compiuta l’autopsia per stabilire l’esatta causa della morte. Enukidze sarebbe stato coinvolto in una rissa: gli investigatori, scrive Il Piccolo, starebbero visionando le immagini delle numerose telecamere che sorvegliano l’interno e l’esterno della struttura.

Critica l’associazione “No Cpr e no frontiere Fvg”, secondo cui Vakhtang Enukidze sarebbe stato picchiato dalle guardie martedì scorso, intervenute dopo una rissa tra la vittima e un compagno di stanza, ricostruisce Il Piccolo. Il migrante, che avrebbe anche compiuto atti di autolesionismo, è stato poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e portato in carcere dove è stato sottoposto a processo per direttissima e dove è rimasto due giorni.

Riportato poi al Cpr, sabato mattina si è sentito male e poi è morto in ospedale, dove era stato trasferito in ambulanza. Gli attivisti hanno diffuso una testimonianza audio, raccolta telefonicamente, di un altro detenuto del Cpr, che avrebbe assistito al pestaggio.

Il Piccolo riporta anche un commento del procuratore capo di Gorizia, Massimo Lia, per il quale “al momento sono mere illazioni. Stiamo infatti facendo indagini per verificare se c’ è stato qualcosa del genere o meno”. Oggi è atteso a Gradisca il Garante nazionale per i diritti delle persone recluse, Mauro Palma, che visiterà il Cpr, forse accompagnato dal sindaco locale, Linda Tomasinsig. Il Cpr isontino è aperto da poco più di un mese e già tante sono state le proteste dei detenuti, le fughe, gli episodi di autolesionismo e i tentativi di suicidi, scrive il quotidiano.

Fonte: Ansa 

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