Migranti, in Sicilia effettuati più di 6mila tamponi. Positivi il 4%

Dal 1 giugno sono stati effettuati 6.371 tamponi ai migranti sbarcati in Sicilia, per una percentuale di positivi pari al 3,98%.

Per garantire la sicurezza sotto il profilo sanitario anche delle comunità locali, il Viminale – informano fonti del ministero – ha sempre sottoposto “ad un attento screening sanitario” tutti i migranti sbarcati in Sicilia. Dopo aver inizialmente previsto il test sierologico, dai primi di agosto è stato introdotto obbligatoriamente l’esame rinofaringeo, con un valutazione immediata del prelievo. In particolare, in Sicilia, dal 1 giugno sono stati effettuati 6.371 tamponi ai migranti sbarcati, per una percentuale di positivi pari al 3,98%. 

Nel mese di agosto, le autorità tunisine – informano fonti del Viminale – grazie all’ attività di contrasto alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti, hanno ridotto le partenze: dalle 4.226 di luglio 2020 si è passati alle 1.976 di agosto.

Sul fronte dei rimpatri sono ripresi i voli charter bisettimanali e, dal 10 agosto, in attuazione dell’accordo esistente con la Tunisia, il numero massimo per ciascun volo è stato riportato a 40, consentendo il rimpatrio di 261 tunisini dall’1 agosto al 27 agosto.

Musumeci: “A Lampedusa oltre 1.000 migranti e Roma tace”

“Altri 30 sbarchi a Lampedusa. Nell’hotspot sono di nuovo più di mille: seicento in sole 48 ore. Se la mia ordinanza non fosse stata sospesa, oggi avremmo una realtà molto diversa”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sui nuovi arrivi nell’isola.

“Ma il governo centrale – osserva il governatore su Facebook – dice che è sua la responsabilità. E allora? Perché non interviene? Ha già coinvolto Bruxelles? Stanno organizzando la ricollocazione dei migranti negli altri Stati europei? Il ministro Lamorgese aveva detto che avrebbero avviato il ponte-aereo dal 10 agosto: qualcuno ne ha notizia? Roma sta richiedendo un porto non italiano per la Ocean Viking? Insomma, se ci tengono così tanto alle loro competenze… Dovrebbero fare qualcosa! Anzi, avrebbero dovuto farla per tempo, già a gennaio. Invece, silenzio assordante. Tanto, a pagare tutto questo peso da un decennio è sempre e solo la Sicilia e per prima Lampedusa.

Martedì su quell’Isoletta – conferma Musumeci – arriverà la nostra task force per verificare le condizioni sanitarie dell’hotspot. E saranno adottati gli eventuali provvedimenti conseguenti. Con una istruttoria che ha già evidenziato come nessuno abbia previsto gli interventi strutturali per la prevenzione dal contagio già a fine marzo! Dimenticavo – chiosa il governatore della Sicilia – sulla spiaggia di Agrigento hanno ritrovato un barchino. Nessuno a bordo. Sempre per la storia che la condizione di emergenza sanitaria e di pubblica sicurezza è solo una mia suggestione!”. (fonte ANSA)

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