Milano, adesca ragazzina di 13 anni su Facebook: arrestato egiziano di 26 anni

Milano, adesca ragazzina di 13 anni su Facebook
Milano, adesca ragazzina di 13 anni su Facebook

MILANO  – Abusi su una ragazzina di 13 anni, adescata su Facebook, in un albergo a ore dove un egiziano, probabilmente non da solo, potrebbe aver portato anche altre bambine di 11 e 12 anni. E’ il ”gravissimo ed allarmante episodio”, come lo definiscono gli stessi magistrati, avvenuto a Milano in un ”torbido contesto”, legato forse anche al mondo della prostituzione, e venuto alla luce con la denuncia dei genitori dell’adolescente, che non era rientrata a casa una sera dello scorso maggio.

L’uomo, Samir M., 26 anni, egiziano irregolare, senza fissa dimora e ancora in Italia malgrado due provvedimenti di espulsione alle spalle nel giro di tre anni, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di San Cristoforo con l’accusa di atti sessuali con una minore di 14 anni (reato che prevede le stesse pene della violenza sessuale) e di sottrazione della ragazzina alla potestà dei genitori.

Secondo le indagini l’egiziano, che – come si legge nell’ordinanza – ”sarebbe solito prostituirsi”, ha prima adescato su Facebook (dove l’uomo aveva quattro nomi diversi) la ragazzina, di origine sudamericana e figlia adottiva, poi nella notte tra il 29 e il 30 maggio scorso l’ha portata in un hotel. E là ha avuto con lei ”un rapporto sessuale”. La ragazzina è stata rintracciata dai carabinieri, dopo la denuncia di scomparsa presentata dai suoi genitori, solo il giorno dopo in una via di Milano, utilizzando un sistema di localizzazione legato alle celle agganciate dal suo telefono cellulare.

A quel punto sono scattate le indagini e sono state intercettate una serie di telefonate e messaggi tra l’uomo e la ragazza. Comunicazioni andate avanti fino al mese scorso. Anche per questo il giudice, in ordine alle esigenze cautelari, segnala la concreta possibilità da parte dell’uomo di ”influire sulla minore in modo da concordare una versione dei fatti ‘di comodo”’.

In ogni caso il rapporto sessuale è stato confermato dalla stessa ragazzina sia nel corso di una visita in ospedale che agli inquirenti in una audizione protetta, lo scorso giugno. Dalle intercettazioni, però, è emerso anche che l’uomo manifestava ancora ”apertamente la sua intenzione di voler rivedere, quanto prima, la minore”. Tanto che prima di venire arrestato aveva già, come scrive il gip, ”programmato i prossimi incontri, i prossimi rapporti sessuali ed anche di allontanarsi nuovamente insieme”. E non finisce qua.

Altre ragazzine, anche più piccole, potrebbero essere state portate nello stesso albergo ”a ore” quella notte dello scorso maggio. Il gip, infatti, spiega nel provvedimento che sono ancora in corso ”accertamenti” sul ”ruolo” di un’amica della ragazzina di 13 anni, ”di due amiche di quest’ultima (di anni 11 e 12) e di due amici di Samir di 20 e 22 anni”.

Sia le bambine che gli adulti, chiarisce il gip, sono ”tutti da identificare compiutamente”, ma, stando alle dichiarazioni della vittima, sarebbero stati ”presenti ai fatti e coinvolti” in ”atti sessuali nel medesimo albergo”.

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