MILANO, 26 MAR – In carcere con il peso di una condanna a 15 anni e sei mesi di reclusione. La quarta sezione della corte d'appello di Milano non cambia la sentenza di primo grado per l'ex primario di chirurgia toracica della clinica Santa Rita, principale imputato nel processo che vede al centro un'ottantina di casi di lesione per presunti interventi inutili e le ipotesi di truffa e falso in relazione a cartelle cliniche che secondo l'accusa sarebbero state 'confezionate' per ottenere rimborsi gonfiati dal sistema sanitario nazionale. La condanna dell'ex primario resta un punto fermo mentre si ridefinisce la pena per i suoi due ex aiuti.
In parziale riforma del primo grado, i giudici oggi hanno stabilito 4 anni e 4 mesi di carcere, contro sei anni e nove mesi, per il piu' giovane dell'equipe Marco Pansera, e fatto scendere da dieci anni a nove anni e nove mesi la condanna dell'altro componente Pietro Fabio Presicci. Non e' sopraggiunto alcun elemento che possa portare ad accogliere l'istanza di scarcerazione avanzata dai legali di Brega, e' in sostanza quanto hanno ritenuto i giudici d'appello che il giorno in cui ribadiscono la sentenza del 29 ottobre 2010 decidono anche che Brega Massone non esca dal carcere.
''Molto deluso'', cosi' il difensore Oreste Dominioni decrive lo stato d'animo del medico, che era presente in aula. ''Se fossi stato il pm di primo grado avrei contestato l'aggravante della crudelta' in tutti i casi, perche' ai pazienti sono stati inflitti patimenti ingiustificati da soggetti qualificati e nel caso di Brega Massone qualificatissimi'' aveva spiegato il sostituto pg nel chiedere la conferma della condanna per Brega. Richiesta pienamente accolta. La Corte ha assolto Paolo Regolo e Augusto Vercesi, e 'ritoccato' al ribasso le pene (comprese tra un anno e undici mesi e due anni e 3) per altri tre medici, esclusi dal reato di lesioni.
Sono passati poco meno di quattro anni dal giorno in cui scoppio' il caso Santa Rita, poi battezzata anche 'clinica degli orrori'. Nel giugno del 2008 Brega Massone entro' per la prima volta in carcere, mentre la procura contestava decine di casi di presunte lesioni e le persone offese si costituivano parte civile nel processo, una quarantina in tutto. Scarcerato solo per un breve periodo oggi ha ascoltato la sua condanna, la piu' alta. Fra novanta giorni ci saranno le motivazioni. Il 5 aprile prossimo proseguira'invece l'udienza preliminare davanti al gup Vincenzo Tutinelli, che vede l'ex primario accusato di omicidio in relazione alla morte di quattro pazienti.