Milano, è scontro cittadini-commercianti sull’Area C

Milano (foto Lapresse)

MILANO -Un vero e proprio boicottaggio nato sulla contrapposizione tra commercianti e alcuni gruppi di cittadini milanesi riguardo a uno dei più controversi provvedimenti recenti presi dalla giunta del sindaco Giuliano Pisapia: l’Area C, che introduce un ticket d’ingresso “antitraffico” per i mezzi che entrano nella cerchia dei bastioni cittadini. Una misura che ha scatenato la protesta dei proprietari delle attività produttive della zona che lamentano un calo del giro d’affari. A questi è ora giunta la scomposta replica online di chi evidentemente vede invece la misura come un buon metodo per limitare l’inquinamento e riconsegnare la città a pedoni, ciclisti e mezzi pubblici. Protesta “social”.

È così nato su Facebook il gruppo “Tu esponi questo sulla tua vetrina? Io vado dal tuo concorrente dall’altra parte della strada”, che invita a snobbare quei negozi che esibiscono cartelli contro l’Area C. Una pagina dai toni molto agguerriti, ma che in realtà conta attualmente meno di 400 membri che hanno deciso di sfruttare le armi di Internet per rispondere alle iniziative organizzate dai commercianti negli ultimi due mesi, dal presidio davanti a Palazzo Marino al simbolico spegnimento delle insegne nei primi giorni di marzo.

Era stata anche ipotizzata una serrata completa per un giorno al mese, idea poi naufragata perché su questo il fronte si è mostrato meno compatto. Fiducia in calo. Ma la Rete non ha una voce sola, e proprio dal web arriva l’ultima bocciatura del ticket antismog. Infatti, secondo l’osservatorio “Voices From the Blogs” dell’Università degli Studi di Milano, che indaga le opinioni online, l’Area C piace sempre meno ai milanesi. Per la prima volta dalla sua introduzione, il 16 gennaio di quest’anno, il sostegno al provvedimento è sceso infatti sotto la soglia del 50%. I fortemente contrari sono passati dal 12,6% dei primi giorni al 45,8%.

I molto favorevoli da 52,4% a 38,9%. Un trend negativo che è da ricondurre soprattutto alla percezione di una sua scarsa efficacia nel combattere l’inquinamento (-14% in due mesi i convinti della sua utilità al riguardo), al rischio di ghettizzare la città e ai danni per chi lavora (+8,9%).

Numeri in sintonia con le richieste dei commercianti, che chiedono almeno di far terminare l’Area C con due ore d’anticipo, alle 17.30, per ovviare in parte a un calo dei profitti che viene calcolato tra il 40 e il 50%. «Tutta l’attenzione è rivolta alla raffica di multe che arriveranno, dalla prossima settimana, a chi si è completamente dimenticato della scadenza della registrazione ad Area C – dice Simonpaolo Buongiardino, storico leader di Confcommercio – anche l’amministrazione comunale è impegnata a valutare il problema. Poi, sanata questa situazione, si potrà tornare a parlare della questione delle autorimesse, che hanno perso centinaia di clienti e dei provvedimenti utili per restituire un po’ di fiducia ai nostri commercianti».

 

(Fps-Media)

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