Milano Atm, appalti pilotati, l'inchiesta Milano Atm, appalti pilotati, l'inchiesta

Milano Atm e Roma Ufficio Condono: due inchieste, stessi appalti e mazzette

ROMA – A Milano, il dirigente da un paio di decenni ai vertici dell’Atm, l’azienda dei trasporti pubblica, stando al Gip, si faceva corrompere per pilotare appalti.

E spremere quanto più poteva dal business delle “frenate“.

Responsabile degli ‘impianti di segnalamento e automazione’ delle linee metropolitane aveva creato anche sue società personali per turbare le aste, intercettare le commesse.

A Roma, i funzionari della società del comune di Roma per la gestione dell’Ufficio Condono, sempre stando alle indagini, si facevano invece corrompere per accelerare e aggiustare le pratiche. Pratiche per sanare violazioni edilizie e regolarizzare immobili abusivi.

Milano e Roma, appalti e mazzette

Due storie parallele di banale corruzione negli uffici legati direttamente o indirettamente all’autorità delle amministrazioni comunali di Roma e Milano.

Le capitali d’Italia, nord e sud, respirano la stessa aria viziata, una burocrazia fuori controllo prostrata dagli stessi bubboni.

Qualche centinaia di migliaia di euro e altre utilità, come si dice, per approfittare del bene pubblico e compiacere amici e “clienti”.

Milano Atm, la posa del “cavo sbagliato”

Ci sono 8 appalti da 150 milioni di euro al centro dell’inchiesta della Procura di Milano.

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, peculato, abuso d’ufficio.

Trenta persone fisiche e otto società indagate. Tra gli arrestati anche due manager. 

Il dirigente Atm,”spregiudicato” lo definiscono i magistrati di Milano, non esitava a proporre il “cavo sbagliato”, occultare la stampigliatura corretta, tanto chi se ne accorge.

“Per accorgersene deve bruciare la galleria…”

Stupisce come sempre, e per questo non dovrebbe ormai più stupire nessuno, il senso di impunità, espresso nei termini più terra-terra, si ricava dalle sconfortanti intercettazioni.

Timore che qualcuno possa accorgersi della posa del “cavo sbagliato”? 

Ma quando mai, dovrebbe capitare un incidente: “Un incendio, un cortocircuito … per arrivare a quello deve bruciare la galleria”.

Roma, corruzione all’Ufficio Condono

A Roma l’inchiesta ha rivelato un contesto anche violento, pericoloso, se l’inchiesta è partita dalle denunce delle minacce di morte ricevute da un funzionario della società appaltatrice finita nella bufera.

Si presume onesto e corretto.

Dalle indagini sarebbero emerse irregolarità nella trattazione delle pratiche di condono edilizio. Irregolarità commesse da quattro dipendenti di una società appaltata dal comune di Roma per la gestione dell’Ufficio Condono.

Poi un funzionario del comune di Roma e un geometra, libero professionista, che avrebbero agevolato i privati richiedenti nell’approvazione delle pratiche in danno della Pubblica Amministrazione.

In particolare, i pubblici impiegati, avrebbero richiesto compensi in denaro dai privati che avevano in pendenza l’istruttoria di istanze di condono di immobili per aggirare la burocrazia. Manovrando a loro piacimento le richieste per sanare violazioni edilizie e regolarizzare immobili abusivi. (fonte Ansa)

 

 

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