Sono 368, danno lavoro a più di mille cinesi, ne nasce uno ogni due giorni: Milano invasa dai centri massaggi

Ne viene aperto uno nuovo ogni due giorni, sembra l’unico settore del commercio che, nonostante la crisi, si espande in maniera dilagante, proliferano come fossero funghi. Cosa sono? Sono i centri massaggi. Tra gennaio e luglio 2010, a Milano  ne sono stati aperti 97. La maggior parte sono gestiti da cittadini cinesi e impiegano ragazze cinesi. La clientela è quasi del tutto maschile, perchè come spesso accade, oltre al massaggio ci sono altre “specialità”.

Le statistiche del Comune rivelano che, fino al 2007, i centri massaggi cinesi in città erano appena otto. Numeri che permettono di intravedere, dietro la proliferazione di queste attività, lo sfruttamento della prostituzione, la tratta delle donne clandestine e in parte il riciclaggio di denaro. Così i sistemi criminali delle mafie orientali si infiltrano nell’economia e nel mercato milanese.

Come riporta il Corriere della Sera, un esempio di come possa funzionare questa rete è evidente tra l’Ortomercato e piazza Ovidio, dove sono stati appena aperti, nel giro di pochi mesi, due degli ultimi centri massaggi di Milano. Sono a cinque minuti a piedi l’uno dall’altro. Li gestisce lo stesso “capo” (come lo chiamano le ragazze). È lui che paga l’affitto del bilocale in via Mecenate dove alloggiano poco meno di dieci giovani cinesi, che fanno spola tra i due negozi, a seconda dell’affluenza dei clienti.

Alcune di loro hanno raccontato di aver lavorato in un centro e di essere poi passate nell’altro, quando è stato il momento di lanciare la nuova attività. Quest’ultima, oltre alle consuete immagini orientali, dalle vetrine propone un “servizio” dal nome originale: “Colpo di fulmine”. “Questi luoghi stanno avendo un anomalo boom – spiega il vice sindaco, Riccardo De Corato – grazie soprattutto a cinesi. Su questa proliferazione aleggia il sospetto che si tratti di investimenti non sempre puliti. Spesso poi questi locali sono anche il paravento di attività di prostituzione”.

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