Milano, a 500 contagi giornalieri si chiude di nuovo. In Veneto sopra i 1400 ricoveri al dì

di Riccardo Galli
Pubblicato il 4 Maggio 2020 - 11:29 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus Fase 2. Milano, a 500 contagi giornalieri si chiude di nuovo. In Veneto sopra i 1400 ricoveri al dì

Milano, a 500 contagi giornalieri si chiude di nuovo. In Veneto sopra i 1400 ricoveri al dì (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Quota 500 e 1.400 ricoveri. Sono questi i numeri da tenere a mente e d’occhio.

Se la quota di contagi giornalieri a Milano raggiungerà nei prossimi giorni e settimane le 500 unità, la capitale economica, e la Lombardia, saranno costrette a richiudere.

Nel vicino Veneto la soglia da non superare è data invece dal numero dei ricoveri: sopra 1400 bisognerà fare un passo indietro.

Da oggi oltre 4 milioni di italiani tornano al lavoro e tutti possono andare a trovare i famosi “congiunti”.

Ovviamente, come hanno spiegato in molti a partire dal premier Giuseppe Conte, si conta sulla responsabilità degli italiani per limitare le visite all’indispensabile e mantenere distanze di sicurezza e accorgimenti come le mascherine.

E’ chiaro però che, anche rispettando tutte le indicazioni e tutti gli inviti, le occasioni di contagio si moltiplicheranno insieme alle interazioni sociali.

Il Corriere della Sera prova allora a mettere nero su bianco il confine, i limiti che non bisogna superare in queste settimane che sono anche una prova per vedere se davvero si può allentare la guardia e provare a ripartire.

I due osservati speciali sono Lombardia e Veneto.

A Milano oggi si rimettono in moto 104 mila attività imprenditoriali e commerciali che fanno tornare in circolazione 339 mila lavoratori.

Lavoratori che si aggiungono a quei 1.2 milioni che non si sono mai fermati, perché alle dipendenze di 180 mila aziende rimaste attive per fornire servizi essenziali.

Nel capoluogo lombardo la quota da non superare è quella dei 500 contagi giornalieri. Che tradotto nell’ormai stranoto Rcon0 significa sostanzialmente rimanere entro la cifra di Rcon0 uguale a 1.1, quando oggi è 0.8.

Per Milano in particolare sono disegnati 5 diversi scenari, con Rcon0 a salire: oggi è 0.8, 1 è una cifra tollerabile, ad 1.1 scatterebbe l’allarme, 1.2 significherebbe situazione rischiosa e 1.3 catastrofica.

Nel primo scenario (quello per cui tutti facciamo il tifo) l’evoluzione proseguirebbe come nell’ultimo periodo di lockdown, e quindi nelle prossime due settimane avremo una media di 166 nuovi contagi al giorno, per scendere intorno ai 76 al primo giugno.

Nel secondo la situazione contagi rimarrebbe stabile con una media di 280 casi in più al giorno.

Dal terzo scenario (Rcon0 uguale a 1.1) scatterebbe l’allarme con la media dei contagi sopra i 359. Il quarto e il quinto scenario sono quelli per cui Milano sarebbe costretta a far marcia indietro e richiudere tutto.

In Veneto invece la spia da tenere d’occhio è quella del numero dei ricoveri.

Il campanello d’allarme scatterà a quota 1.400. Da qualche giorno il numero di pazienti dei reparti Covid-19 presenti negli ospedali della Regione oscillano intorno a quota mille (esclusi un centinaio in terapia intensiva, e in costante calo).

Se con la riapertura massiccia delle aziende, che vede circa 1,6 milioni lavoratori teoricamente ai cancelli (cioè l‘84% dei dipendenti totali di circa 351 mila imprese), la curva degli infetti ricoverati dovesse risalire di un 40%, l’Unità di crisi disporrà una nuova chiusura. (Fonte Corriere della Sera).