Milano: "Entro un anno luoghi di culto islamici nei quartieri"

MILANO – Risolvere entro un anno l'annoso problema dei luoghi di preghiera per le comunita' musulmane di Milano con la costruzioni di piccoli spazi di culto nei quartieri della citta', per poi in futuro pensare a un'eventuale Grande Moschea: sono queste le indicazioni uscite dal primo incontro tra l'amministrazione comunale e i rappresentanti delle comunita' islamiche milanesi.

''L'impegno della Giunta e' quello di creare luoghi di culto nei quartieri della citta' per uscire dalla modalita' delle soluzioni tampone che non sono degne di una citta' come Milano'', ha spiegato l'assessore al Benessere Chiara Bisconti che ha partecipato al tavolo insieme al vicesindaco Maria Grazia Guida e al collega alla Sicurezza Marco Granelli.

''Il grande luogo di culto rimane comunque una priorita' e c'e' anche l' impegno affinche' questo sia l'ultimo Ramadan affrontato in emergenza'' con i credenti riuniti sotto il tendone del Teatro Ciak, ha poi aggiunto la Bisconti.

Parole confermate anche dal direttore del centro islamico di viale Jenner Abdel Hamid Shaari che ha sottolineato come ora ''l'urgenza sia quella di trovare dei luoghi di preghiera nei quartieri per i diversi centri culturali e soltanto dopo, con calma, affrontare il tema di una Grande Moschea''.

Un percorso che vedra' protagonisti i quartieri milanesi ''che coinvolgeremo'', ha assicurato il vicesindaco sottolineando pero' il bisogno di ''uscire dall'impostazione radicale da scontro semplificato su 'moschea si', moschea no''', perche' ''gli spazi di religiosita' aumentano la coesione e la vivibilita'''.

Nel percorso verranno considerati anche i criteri legati alla sicurezza ''che affronteremo insieme, nell'ottica del dialogo'', ha aggiunto Granelli.

Al tavolo di confronto tra l' amministrazione comunale milanese e i rappresentanti delle comunita' islamiche sono stati affrontati anche temi quali quello delle famiglie, dei giovani, delle donne e delle difficolta' sociali delle diverse comunita'.

Ma e' stata in particolare la questione dei luoghi di culto, e della formazione degli imam, l'argomento portante dell' incontro che verra' discusso nuovamente il 14 settembre (per la seconda puntata del confronto che da Palazzo Marino vorrebbero diventasse regolare) quando iniziera' una mappatura della citta' per individuare gli spazi idonei ai centri culturali e di preghiera.

''E' stato un primo incontro, un momento utile e bello di dialogo e confronto'', ha tirato le somme al termine il vicesindaco Maria Grazia Guida. ''Un successo che aspettavamo da 20 anni'', lo ha invece definito il direttore del centro islamico di viale Jenner Abdel Hamid Shaari.

''Oggi, dopo 20 anni, abbiamo avuto la piena cittadinanza'', ha aggiunto prima di concludere con una metafora per spiegare il progetto di creare prima piccoli luoghi di culto e poi una Grande Moschea in citta': ''Sistemiamo prima i centri culturali che gia' esistono, con luoghi di preghiera adatti. Insomma, prima pensiamo alle tante parrocchie nei quartieri, poi al Duomo''.

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